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Viterbo cosa vedere in un giorno: itinerario nella città dei Papi

23 Agosto 2023
Viterbo cosa vedere loggia palazzo dei papi

Viterbo è stata una delle sorprese più belle del nostro itinerario nella Tuscia, a zonzo tra Lazio e Toscana. Non conoscevo quasi nulla del suo centro storico, a parte il Palazzo dei Papi e qualche accenno alla sua storia in quel senso. Ma ignoravo molte caratteristiche, tra cui il suo patrimonio UNESCO e il quartiere medievale considerato il più grande e meglio conservato d’Europa. Avete capito bene, d’Europa.

La Viterbo che conoscevo io era quella del Maresciallo Rocca di cui non ho perso una puntata. A Gigi Proietti e al suo celebre personaggio va sicuramente il merito di aver acceso i riflettori su questa città a misura d’uomo. Dove si gira tranquillamente a piedi tra viuzze strette ed edifici medievali, in un’atmosfera suggestiva di quelle che sanno di borgo. Praticamente la quintessenza della bellezza, per quanto mi riguarda.

Quartiere medievale di Viterbo

Ci sono due modalità per visitare Viterbo. Girare a zonzo senza sapere nulla, lasciandosi guidare a naso dal bello che è un po’ ovunque. Oppure si può cercare di capire qualcosina in più e scoprire le cose più speciali della città. Senza avere la pretesa di conoscerne ogni singolo aspetto. Noi abbiamo visto Viterbo in un giorno cercando di coglierne il meglio. E per farlo ci siamo rivolte a una guida, conosciuta sui social grazie al passaparola. Trovate i dettagli nell’ultimo paragrafo di questo articolo. Sono fermamente convinta che solo una visita guidata possa dare quel valore aggiunto che ci fa tornare a casa un pochino più arricchiti. Con la consapevolezza di aver scoperto tante cose interessanti.

Viterbo cosa vedere: il Palazzo dei Papi

La prima cosa da vedere a Viterbo è sicuramente il Palazzo dei Papi. Non solo perché è la più famosa ma perché, non appena si lascia l’auto a valle e si prende l’ascensore per raggiungere il centro storico, abbarbicato a 326 metri sopra il livello del mare, si approda proprio nella grande piazza San Lorenzo ed è subito magia. Sarà stato l’orario, al mattino abbastanza presto prima dell’invasione di turisti e- soprattutto- del caldo torrido di agosto. Il cielo blu e quel pizzico di frescura che in estate vale oro hanno fatto il resto. Se penso a Viterbo, penso a questo quadro. La piazza San Lorenzo con la scalinata che conduce alla loggia del Palazzo dei Papi e la cattedrale di San Lorenzo.

Piazza San Lorenzo Viterbo

Viterbo come Avignone. Le due città condividono la stessa sorte. Entrambe sono state per alcuni anni sede papale. Il Palazzo dei Papi di Avignone è tutt’altra cosa, sarò sincera. L’interno del Palazzo dei Papi di Viterbo è deludente, ve lo dico subito. Forse proprio perché, se si ha avuto modo di visitare il Palazzo dei Papi di Avignone, ci si aspetta qualcosa di simile. La Francia vince a mani basse in questo caso.  Però vi consiglio comunque di entrare, soprattutto se siete in compagnia di una guida che vi racconterà ogni aneddoto legato a quel periodo storico.

Interno del Palazzo dei Papi

Interno del Palazzo dei Papi di Viterbo

Papa Alessandro IV nel 1257 decise di trasferire la sede del papato a Viterbo per motivi di sicurezza, Roma era sconvolta da sommosse e la situazione era tutt’altro che tranquilla. Il Papa quindi decise di fuggire ed è l’inizio del periodo del Vaticano Viterbese, definizione che non credo esista ma è per rendere chiaro il concetto. Con il Papa si trasferì tutto il suo entourage e Viterbo acquisì dunque grande importanza. Il palazzo vescovile, già esistente, venne sistemato e ampliato per essere adeguato agli standard richiesti da un pontefice. E Viterbo restò la città dei Papi fino al 1281.

Se siete curiosi come me e ve lo state chiedendo, vi risparmio una ricerca. La cattività Avignonese durò di più, quasi una settantina d’anni e iniziò un pochino più tardi, nel 1309. Fino al 1377 quando papa Gregorio XI decise di tornare a Roma un anno prima della sua morte. Dopo di lui ci fu lo scisma, cioè praticamente per un periodo ci furono due papi, uno a Roma e uno ad Avignone.

Ma torniamo a Viterbo. Si inizia la visita del Palazzo dei Papi dalla bellissima loggia, da dove il Papa impartiva la sua benedizione. Si entra poi nella grande sala del Conclave, dove trovate la biglietteria. Il termine conclave nacque proprio qui. Il primo papa eletto con conclave fu proprio a Viterbo. I cardinali non riuscivano a trovare un accordo per eleggere il nuovo papa e quindi si decise di forzare la mano. Anche perché ci misero quasi 3 anni(33 mesi per la precisione) a decidere. I cardinali furono quindi chiusi nella sala a chiave (cum clave, da qui il termine conclave), furono lasciati a digiuno e gli fu scoperchiato perfino il tetto per lasciarli in balia delle intemperie. Alla fine fu “spontaneamente” eletto come successore di Pietro Gregorio X.

La visita al palazzo dei Papi di Viterbo finisce praticamente qui. Vedrete la sala del Conclave e un’altra sala. Per poi far ritorno sulla suggestiva piazza.

La Cattedrale di San Lorenzo con la sacrestia

Di fianco alla cattedrale troverete la chiesa di San Lorenzo, il duomo di Viterbo. Una chiesa che, chiaramente, durante il periodo del papato viterbese, acquisì una grandissima importanza.

La chiesa subì profonde trasformazioni nel corso dei secoli finché, in seguito ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, si decise di ristrutturare la chiesa in modo da riportarla all’aspetto originario.

Molto bella la sacrestia del Duomo, soprattutto i soffitti di grande suggestione.

Soffitto San Lorenzo

Con un unico biglietto cumulativo potete vedere, oltre alla cattedrale di San Lorenzo e al Palazzo dei Papi di Viterbo, anche il Museo Colle del Duomo (che però noi abbiamo saltato quindi non so darvi informazioni).

Viterbo, cosa vedere: il quartiere medievale più grande e meglio conservato d’Europa

Questa è un’informazione che mi ha sorpresa, sono sincera. Ho visitato tantissimi centri storici medievali e non avevo la minima idea che il più grande e meglio conservato fosse quello di Viterbo.

Quartiere medievale a Viterbo

Se cercate un solo motivo per visitare questa città, io vi consiglio di perdervi tra le viuzze del quartiere San Lorenzo, il cuore medievale di Viterbo risalente al XIII secolo.  Un tripudio di archi e profferli, a Viterbo ce ne sono tantissimi. Il profferlo in parole povere è la scala esterna degli edifici, parallela alla facciata, che finisce con una piccola loggia che porta all’ingresso.

Profferlo Viterbese

Botteghe artigianali, tradizioni antiche, atmosfera da Medioevo autentico sono gli ingredienti che mi hanno incantata.

Centro storico Viterbo

Centro storico Viterbo

Da non perdere qui è anche il Museo della Macchina di Santa Rosa, una tradizione che è stata la mia grande sorpresa visitando la città. Sono sincera, ignoravo totalmente l’esistenza di questa celebrazione. E ora vi racconto qualcosina.

La Macchina di Santa Rosa

La grandissima sorpresa di Viterbo è stato il piccolo Museo della Macchina di Santa Rosa. Confesso che non sapevo nulla di questa gigantesca costruzione che ogni anno, il 3 settembre, viene spinta tra le stradine strette della città. Per comprendere l’eccezionalità della cosa – no, non è una processione qualunque – vi basti pensare che il peso del baldacchino con la statua in cima è di 5 tonnellate per un’altezza di 30 metri. Una costruzione pazzesca, dunque, che viene condotta in processione con centinaia di persone che assistono all’evento.

Culto di Santa Rosa molto sentito a Viterbo

Il museo dedicato alla macchina di Santa Rosa – si chiama proprio così – è piccolino ma davvero carino anche per i bambini con diversi pesi da alzare per avere un’idea della fatica che ciascun portatore deve fare. I portatori sono cento e vengono chiamati Cavalieri di Santa Rosa.

Museo della Macchina di Santa Rosa a Viterbo

La macchina di Santa Rosa è annoverata tra i patrimoni immateriali dell’UNESCO. La costruzione, realizzata da artigiani locali, viene rifatta ogni cinque anni Mi resta il desiderio di vederla dal vivo prima o poi.

Per rendere omaggio a Santa Rosa, potete poi recarvi al santuario dove in una teca viene ancora conservato il corpo della patrona della città, nata proprio a Viterbo nel XIII secolo.

Viterbo cosa vedere: le piazze più belle della città

Partendo dal Santuario di Santa Rita e tornando verso l’ascensore accanto al Palazzo dei Papi, ci si imbatte in diverse piazze, alcune più scenografiche, altre più raccolte. La prima è Piazza delle Erbe, il cuore della città. Con la fontana nel mezzo.

Piazza Plebiscito è molto più monumentale, qui ci fermiamo a pranzo presso la Piadineria Artigianale, promossa a pieni voti. Tavoli all’ombra sotto i portici, cosa desiderare di più in una torrida giornata di agosto?

In Piazza Plebiscito siamo poi entrati nel cortile del Palazzo dei Priori (volendo si può visitare anche il palazzo ma noi l’abbiamo saltato), molto bello e con vista sui giardini.

Cortile Palazzo dei Priori Viterbo

Da Piazza Plebiscito ci siamo spostati in Piazza del Gesù con l’immancabile fontana e la Torre del Borgognone che sembra dominarla dall’alto. Anche questa piazza è molto carina e merita una sosta. In questa piazza si trova la Chiesa di San Silvestro (un tempo dava il nome alla piazza stessa) dove è avvenuto l’omicidio di Enrico di Cornovaglia da parte del cugino Guido di Monfort. Un evento efferato che perfino Dante cita nell’Inferno.

Piazza San Lorenzo con la Loggia

Infine si fa ritorno alla piazza più bella di tutte, Piazza San Lorenzo, quella dove sorge il palazzo dei Papi. E che tra tutte le piazze viste in Italia per quanto mi riguarda si merita un bel podio.

Le terme di Viterbo: stabilimenti a pagamento e terme libere

Tra le cose da fare a Viterbo, non può mancare un’esperienza alle terme. Viterbo infatti è una città termale con tanto di stabilimento a pagamento poco fuori dalla città. Sono le Terme dei Papi, accessibili anche ai bambini. Essendo approdati a Viterbo in pieno agosto, trascorrere una giornata alle terme non era l’ideale quindi abbiamo evitato le strutture a pagamento per un tuffo invece nelle terme libere, totalmente gratuite. Del resto a noi le terme libere piacciono tanto. 

Ce ne sono due a ridosso della città: le vasche del Bullicame e le Piscine Carletti. La nostra esperienza delle terme libere a Viterbo è stata alle Piscine Carletti.

Terme libere Viterbo piscine Carletti

Sono poche pozze collegate tra loro attraverso un sistema di canali e con una vasca più grande alla fine. La temperatura dell’acqua è variabile, dai 30 ai 60 gradi. Si trovano a un paio di chilometri dal centro storico e hanno un grande parcheggio. Sono sempre accessibili, eravamo nelle vasche con alcuni locals che ci hanno raccontato di nottate alle terme ad ammirare le stelle. Tutto è molto spartano e wild, ovviamente.

Le terme libere del Bullicame sono vicinissime sia alle Piscine Carletti che alle Terme dei Papi e sono state citate perfino da Dante nel XIV canto dell’Inferno.

Tacendo divenimmo la ‘ve spiccia
fuor della selva un picciol fiumicello,
lo cui rossore ancor mi raccapriccia.
Quale del Bullicame esce ruscello
che parton poi tra lor le peccatrici,
tal per la rena giù sen giva quello.
Lo fondo suo ed ambo le pendici
fatt’era ‘n pietra, e margini da lato

Qui ci sono due vasche grandi, una caldissima (temperatura dell’acqua 58 gradi circa) e una più fredda. Sono terme libere ma regolamentate da orario, d’estate la chiusura è alle ore 18, in inverno alle 17.

Ci sono poi le terme del Bagnaccio a metà tra terme libere e stabilimento termale, ma all’epoca del nostro viaggio c’era quel dettaglio chiamato Green Pass e due dei miei figli non l’avevano ancora. Al momento sono chiuse, sul sito c’è scritto di consultare i social per un’eventuale riapertura.

Il parco termale Terme di Vulci invece era nei piani ma era davvero troppo caldo e abbiamo desistito. In più qui vorrei tornarci per dormire nel bellissimo glamping. Date un’occhiata al sito, ve ne innamorerete.

Info utili per visitare Viterbo

Avendo poco tempo a disposizione, volevamo catturare subito l’essenza della città e perderci nelle sue storie, un po’ come era stato per Matera. Ci siamo quindi rivolti a Daniela Stampatori, la trovate su Instagram come Guida Tuscia. Ci siamo trovati benissimo, ci ha dato molti consigli utili anche per le terme libere perciò non posso che consigliarvela.

Visita guidata con Daniela Guida Tuscia

Per parcheggiare è perfetto lasciare la macchina nel parcheggio Valle Faul, letteralmente sotto il palazzo dei papi. Da qui prendete direttamente l’ascensore gratuito che vi condurrà nella piazza.

Se vi state chiedendo dove abbiamo dormito a Viterbo, non posso darvi purtroppo indicazioni precise. Noi abbiamo visitato la città all’interno di un itinerario tra Tuscia toscana e laziale, soggiornando ai Piani degli Alpaca. Un posto davvero meraviglioso, a una quarantina di chilometri dalla città.

Non mi resta che augurarvi buona visita a Viterbo. E salutatemi Daniela se sarà lei ad accompagnarvi.

 

 

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