Toscana

Bagni San Filippo: terme libere in Toscana

4 Ottobre 2020
Terme libere in Toscana

Nel nostro girovagare in Val d’Orcia non ci siamo voluti perdere i Bagni San Filippo, una delle diverse opportunità di terme libere in Toscana. Stava in wish list già da un po’, da quando qualche anno fa avevo salvato la foto nella cartellina “luoghi da vedere” su Pinterest. Era una di quelle mete un po’ maledette, come Stonehenge. Di quelle che più volte ti trovi a un passo, con tutti i buoni propositi per andarci, ma poi succede qualcosa che ti impedisce di realizzare quel sogno.

Fanghi termali

Spalmarsi il fango termale nell’acqua calda

Finalmente quest’estate siamo riusciti a fare la spunta dalla mia lista dei desideri tutta italiana. Anche se l’estate a mio avviso non è la stagione migliore per andarci. L’ideale è la primavera o, ancora meglio, l’autunno. Soggiornando poi in un casolare antico con il camino scoppiettante.  Se siete già stati alle terme libere di Saturnia, le famose cascate del Mulino, sappiate che qui non è esattamente la stessa cosa. Accesso decisamente meno comodo, terreno fangoso che non rende facile la discesa. Ma l’effetto rilassante delle acque termali c’è tutto. Con anche una meraviglia della natura, la cosiddetta Balena Bianca. Che della balena ha poco o nulla, ma resta comunque una visuale molto suggestiva.

Balena Bianca

Il vantaggio poi di starsene immersi nell’acqua calda senza pagare un centesimo non ha prezzo. Letteralmente.

La meraviglia della balena bianca e delle pozze di acqua termale

Sono poche le esperienze più goduriose dell’immergersi nell’acqua calda quando l’aria è frizzantina. Con la neve poi si raggiunge l’apice. Un pizzico di coraggio nel togliersi i vestiti e poi si viene ripagati dal tepore rigenerante. Con tanto di fanghi in questo caso.

Fanghi terme libere Toscana

Per poter approfittare di questa meraviglia della natura a Bagni San Filippo, basta percorrere il sentiero, superare il ponticello di legno e proseguire a sinistra. A quel punto riuscirete già a intravedere le prime pozze in cui, volendo, potete immergervi. Tassativo poi proseguire per quello che è senza dubbio il punto più spettacolare di questo luogo un po’ magico. La Balena Bianca, una gigantesca formazione calcarea bianchissima che spicca tra il verde del bosco. Qui l’acqua sgorga a una temperatura di 48 gradi circa.

Balena Bianca pozzePozze Balena Bianca Toscana

Lo spettacolo del bianco accecante con tante piscine a fare da cornice è un rimando immediato a Pamukkale, in Turchia. Ed è un attimo perché la mente vaghi a viaggi lontani, non solo in senso geografico. Esplorazioni di altri secoli e altri millenni, di un tempo cronologico in cui l’unico pensiero era aver portato abbastanza libri da leggere per tutta la vacanza. Ci pensano le urla argentine di una settenne a riportarmi nel qui e nell’ora.

[A scanso di equivoci per chi a Pamukkale c’è stato, i Bagni San Filippo non sono così belli eh. Non me ne voglia la Toscana, il paragone – per carità – ci sta tutto. Ma le pozze turche sono oggettivamente più spettacolari.]

L’esperienza non si esaurisce alla Balena Bianca. Proseguite lungo il sentiero nel bosco per trovarvi una pozza personale, della temperatura che più vi aggrada.

Pozze calde terme libereBagni San Filippo pozze

La cosa bella (leggasi “figata”) dei Bagni San Filippo è che l’acqua termale, che sgorga dalle rocce in diversi punti, si mescola a quella del torrente, creando pozze di temperature molto diverse. Scegliete quella che più vi piace e spostatevi a seconda della sfumatura di caldo che preferite. Ce n’è per tutti i gusti, dal rovente al tiepido.

Terme libere dei Bagni San Filippo: cosa c’è da sapere

Già la strada per arrivare a Bagni San Filippo, che dista circa mezz’ora da Pienza, 25 minuti da Bagno Vignoni e 35 minuti da Montalcino, merita. A prescindere dallo stare a mollo nell’acqua calda. Del resto questi sono i paesaggi Patrimonio Unesco, vale la pena non perdersi nemmeno una curva e una sosta per scattare fotografie. Sulla strada arrivando da Pienza, per esempio, troverete il famoso viale dei cipressi pluri-fotografato. E, se arrivate da Pienza o Montepulciano, una deviazione anche ai borghi più piccoli come Monticchiello  è sempre una buona idea.

Dove parcheggiare a Bagni San Filippo

Una volta arrivati a Bagni San Filippo, recatevi subito in via Fosso Bianco. Una strada a senso unico che costeggia il torrente omonimo, Fosso Bianco appunto. Appena trovate parcheggio lungo la discesa, lasciate la macchina. La sosta è a pagamento, tariffa oraria (1,70 euro all’ora, 5 euro per 3 ore, 10 euro per tutta la giornata). A seconda della stagione, valutate quanto restare. Se in estate potete indugiare fuori dall’acqua tranquillamente e alternare bagni bollenti a bagni di sole, nelle altre stagioni ovviamente questo non è possibile. A meno che non siate vichinghi, di quelli che si rotolano nella neve dopo la sauna (a proposito, è una figata eh). Negli altri casi, soprattutto con bambini al seguito, non vi fermerete certo una giornata intera. Noi abbiamo scelto la sosta di 3 ore ma era fine giugno e faceva già molto caldo. In autunno una o due ore sono più che sufficienti.

Terme libere con bambiniTerme libere Bagni San Filippo

Calcolate che l‘imbocco del sentiero per le vasche termali è praticamente alla fine della discesa. Se arrivate presto al mattino non avrete problemi a trovare parcheggio vicino, altrimenti vi toccherà camminare. In discesa all’andata, in salita al ritorno. Potete anche lasciare l’auto nei parcheggi gratuiti più lontani ma sappiate che dopo il bagno termale non avrete tantissima voglia di scarpinare.

Come organizzarsi per i bagni termali

Come già specificato, scordatevi la comodità. Il sentiero può risultare molto scivoloso (ci aveva fatto desistere una volta a novembre con i bambini piccoli), soprattutto se ha piovuto nei giorni precedenti alla vostra visita.

Bagni San Filippo

  • Tanti consigliano di togliere le scarpe in macchina e scendere alle pozze direttamente in ciabatte. Io ve lo sconsiglio. Si tratta comunque di un sentiero nel bosco, è sempre più sicuro percorrerlo con le scarpe ai piedi. Portatevi poi le scarpette da roccia per accedere più agevolmente alle pozze, soprattutto se volete spostarvi da una all’altra.
  • Non ci sono bagni, non ci sono bar né punti ristoro. Siete nel bosco. Quindi, a seconda di quanto volete restare, regolatevi di conseguenza. Noi siamo arrivati la mattina verso le 9.30 e siamo rimasti fino alle 12.30 circa. Abbiamo quindi lasciato i panini in macchina e ci siamo portati qualche snack energetico per il dopo bagno e acqua a volontà. Ricordate che quando ci si immerge nell’acqua termale è importante bere molto.
  • Chiaramente se in estate potete scendere in costume e accappatoio, nelle altre stagioni sarete vestiti. Portatevi quindi sacchetti di plastica da mettere per terra per appoggiare lo zaino o per riporre i vestiti perché il terreno è fangoso e bagnato.
  • Se siete con bambini piccoli, lasciate il passeggino in macchina. Potete portarlo eventualmente fino al ponticello ma oltre non riuscirete a proseguire. Meglio optare per zaino o fascia.
  • Si consiglia di restare nelle pozze non più di 25 minuti consecutivi. Intervallate quindi i momenti in acqua, uscendo di tanto in tanto. Se fa freddo, tenete asciugamano o accappatoio a portata di mano.
  • Come ogni sorgente termale che si rispetti, c’è puzza di zolfo. Lo scotto da pagare per godere dei benefici dell’acqua sulfurea. La puzza comunque è davvero contenuta, per intenderci non dovrete buttare via il costume come ci è successo a Vulcano.
  • Ci tengo a ribadirlo: non è l’esperienza termale più agevole dell’universo. Ma se non vi spaventa un pizzico di scomodità, verrete ripagati dalla meraviglia delle cascatelle naturali che vi massaggiano il collo. E dei fanghi termali, totalmente gratuiti. Una goduria!

Massaggiatrice privata alle terme libereDocce calde naturali

Terme libere con i bambini: indicazioni

Nelle vasche è possibile accedere anche con i bambini, anche se, personalmente, non mi sento di consigliarvelo con i piccolissimi. Il fondo delle pozze è fangoso e scivoloso e in alcuni punti l’acqua è davvero troppo calda. L’uscita e l’entrata dalle pozze non è nemmeno comoda, con rocce e sassi ovunque. Poi si può fare tutto, per carità. Ma se potete, aspettate che abbiano almeno 4-5 anni per godere dell’esperienza con tanto di relax. Ce lo meritiamo no?

Terme libere Bagni San Filippo: un bene da preservare

Al momento della nostra visita, lo stabilimento termale dei Bagni San Filippo era chiuso per ristrutturazione. E per regolamentare il flusso di persone nelle terme libere, c’era un addetto della protezione civile a inizio sentiero che contava gli ingressi (se non sbaglio un massimo di 120) e forniva alcune indicazioni utili alla visita. La prima volta che ci siamo stati, senza riuscire a raggiungere la vasche, non c’era nessuno all’imbocco della strada.

Nel caso in cui i volontari siano presenti solo in alta stagione o in questo particolare periodo storico per evitare assembramenti, mi preme scrivere alcune cose. Lo sapete come la penso, credo che il ruolo di chiunque immetta contenuti in rete sia anche quello di sensibilizzare a certe tematiche. Ora più che mai.

Le terme libere sono un bene inestimabile. Se la natura ha fatto del suo meglio, adesso siamo noi a dover fare la nostra parte.

Bagni San Filippo

Nel bosco ho visto quantità incredibili di rifiuti (tra cui tanti assorbenti). La regola per chiunque si rechi in un posto in natura – bosco, mare, fiume, lago o montagna che sia – è di portarsi a casa la propria spazzatura. Tenete un sacchetto a portata di mano e buttate tutti i rifiuti che producete. Perché anche i visitatori dopo di voi meritano di trovare il posto fruibile al meglio.

Ogni polemica sul fatto che il bosco andrebbe tenuto pulito è, per l’appunto, una polemica sterile. I luoghi selvaggi in natura vanno tenuti puliti da chi li frequenta. Non possiamo demandare ad altri il compito di rimediare alle nostre mancanze.

Altro capitolo: discorso sicurezza. Intorno alla balena bianca ci sono diverse pozze dove è vietato immergersi perché dall’alto possono staccarsi pezzi di roccia. Credete che i divieti, con tanto di filo rosso e bianco tirato, vengano rispettati? Assolutamente no.

Cartello pericolo Balena Bianca

C’è chi, pur di farsi il servizio fotografico per Instagram, entra nelle pozze alla base della roccia in maniera selvaggia e sconsiderata. Poi una roccia cade, qualcuno si fa male e si piange. Lo so che le pozze più belle e scenografiche sono proprio quelle in cui NON si può entrare. Ma davvero una foto vale più della nostra incolumità? Davvero non basta il famoso guardare e non toccare? Io boh, rimango allibita. Come rimango schifata da chi incide la roccia delle pozze a testimonianza del proprio passaggio. No, dai, ma siete seri?

Vi prego, vi scongiuro, abbiate cura di questi luoghi, come di tutti quelli in cui è richiesto che entriate in punta di piedi. Godendo del bello. E lasciandolo tale.  

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