Scegliere di percorrere un itinerario alle Isole Faroe significa assecondare il desiderio di volersi spingere al di là delle mete nordiche più conociute. Sono una destinazione preziosa, potremo definirla così. Da maneggiare con cura.
Le Isole Faroe, estranee al turismo di massa (per ora e speriamo che il trend prosegua), indipendenti q.b. Sono talmente lontane dalle rotte più battute e anche un pochino scomode da raggiungere che spesso la domanda che molti si pongono è: “ma dove sono le Isole Faroe?”. Si tratta di piccole gemme incastonate tra Islanda e Scozia. Geograficamente fanno parte dell’Europa ma politicamente ne sono fuori, appartengono al Regno di Danimarca ma hanno un governo indipendente. Mi dicono dalla regia anche una nazionale di calcio. Paradiso per gli amanti della natura selvaggia, del trekking, dei paesaggi che lasciano senza fiato e ridimensionano l’uomo.
Organizzare un viaggio alle Faroe non è semplicissimo, nel senso che al momento non ci sono voli diretti dall’Italia. Bisogna fare scalo e magari prevedere il pernottamento a Copenaghen, Parigi o Edimburgo. Non propriamente città economiche. Però se cercate risposta alle domande più comuni (quando andare alle Isole Faroe, come arrivare alle Isole Faroe o dove alloggiare alle Isole Faroe) credo di aver indicato tutto in questa mini-guida dettagliata)
Se l’organizzazione di un itinerario alle Isole Faroe richiede un pizzico di attenzione, tenete conto che anche arrivarci non è così scontato perché è il meteo a comandare. Se le condizioni non sono favorevoli, gli aerei non partono e non atterrano. L’abbiamo visto con i nostri occhi in aeroporto al ritorno. Non resta che aspettare che la nebbia si diradi e che gli aerei ricompaiano sulla pista.
Ma, come tutte le cose non semplici che ti devi conquistare, alla fine ne vale sempre la pena. Alcuni paesaggi sono di una meraviglia indescrivibile. Montagne a punta come quelle che disegnano i bambini, piramidi di erba che si tuffano nel mare.
E gli arcobaleni? In 43 anni di vita (perché i 44 anni li ho compiuti sul posto) ne ho visti meno che in una settimana alle isole Faroe.
Le Isole Faroe ti fanno riconsiderare il concetto di brutto tempo, ti fanno riconsiderare il concetto di bel tempo, ti fanno riconsiderare il concetto di bello. Punto.
Le Isole Faroe non sono propriamente quella che definirei una meta per famiglie (anche se sul concetto di vacanza in famiglia ognuno ha i propri standard) eppure i miei figli e i figli degli amici che erano con noi si sono divertiti. In spiaggia a raccogliere sassi e a tirare bastoni. A giocare a carte nei momenti liberi. A inseguire le pecore nei prati. A contare le pulcinelle di mare. A fotografare le case con i tetti di erba.
Ormai se mi leggete da un po’ sapete qual è il mio concetto di family friendly. Le Isole Faroe in questo senso lo incarnano in pieno. E sappiate che gran parte degli scenari da cartolina possono essere visti con trekking alla portata dei bambini. In alcuni casi anche con una passeggiata di dieci minuti.
Se state pensando alle Faroe come meta per un viaggio, vi rimando al post pratico con tutte le informazioni utili. Qui di seguito invece potete leggere il nostro itinerario giorno per giorno. Vi riporto le tappe principali. Mancano i punti in cui ci siamo fermati in una rientranza a bordo strada perché la bellezza del paesaggio era talmente incredibile che non si poteva farne a meno. Non saprei dirvi né luoghi né nomi precisi, lasciatevi guidare dall’istinto e dai vostri occhi.
Gli argomenti del post
- 1 Itinerario alle Isole Faroe – primo giorno
- 2 Secondo giorno alle Faroe: l’isola di Kalsoy e il faro di Kallur
- 3 Terzo giorno alle Isole Faroe: Mykines
- 4 Quarto giorno alle Isole Faroe: cascata Múlafossur – Bøur – Eiði – Hvíthamar – Gjógv
- 5 Quinto giorno: lago Leitisvatn – Tjornuvík – Fossa – Saksun
- 6 Itinerario alle Isole Faroe – sesto giorno: Viðareiði – Kirkjubøur
- 7
- 8 Itinerario alle Isole Faroe – settimo giorno: Tórshavn- volo in elicottero
- 9 Itinerario alle Isole Faroe – ottavo giorno: Vestmanna – volo di rientro
- 10 Isole Faroe: le tappe che avrei voluto infilarci
- 11 Consigli utili per le Isole Faroe
Itinerario alle Isole Faroe – primo giorno
Arrivo nel pomeriggio all’aeroporto delle Faroe con il volo Atlantic Airways da Edimburgo. Ritiro dell’auto a noleggio, primo giro di ricognizione dell’isola di Vagar che accoglie già con paesaggi strepitosi. Tantissime attrazioni imperdibili delle Isole Faroe si trovano proprio qui.
Sosta per la spesa che vi consiglio vivamente di fare ancora prima di raggiungere la vostra casa, soprattutto se atterrate nel pomeriggio. Se volete una birra da sorseggiare come aperitivo serale, prendetela direttamente al Duty Free dell’aeroporto, la ricerca altrimenti può essere lunga.
Arriviamo in quella che per otto giorni chiameremo casa, si cena presto perché il giorno dopo ci attende un’escursione con sveglia all’alba.
Secondo giorno alle Faroe: l’isola di Kalsoy e il faro di Kallur
L’escursione all’isola di Kalsoy con il faro più famoso delle Isole Faroe merita un articolo a parte, come quella a Mykines. L’organizzazione non è semplicissima perché per raggiungere l’isola di Kalsoy ci sono pochissimi traghetti che partono da Klaksvik (in alta stagione al mattino ce ne sono tre il lunedì, il mercoledì e il venerdì, due il martedì, il giovedì e il sabato e uno la domenica, qui trovate l’orario completo) e i residenti – o chi lavora sull’isola – hanno la corsia preferenziale.
Ci si mette pazientemente in coda per salire su un traghetto che sembra una bagnarola. Finché non sei a bordo non ti capaciti di come facciano a starci 17 macchine. Eppure è così. Il consiglio è di arrivare al porto con parecchio anticipo. Per salire sul traghetto delle 8 siamo partiti da casa alle 6 del mattino con sveglia alle 5.30. Il fatto di aver prenotato un’escursione guidata non dà garanzie di avere il posto sul traghetto assicurato. Il giorno prima la guida mi ha messaggiato più volte per ricordarmi di arrivare in anticipo.
La traversata dura venti minuti circa e all’andata non ci hanno fatto scendere dalla macchina (anche perché le distanze tra un auto e l’altra non lo consentivano).
Kalsoy, per la sua forma allungata, viene paragonata a un flauto. La strada è unica e parte subito dall’attracco del traghetto a Syðradalur.
Visitiamo l’isola cominciando dalla statua della donna foca a Mikladalur per poi arrivare a Trøllanes circa alle 10 del mattino e iniziare l’escursione verso il faro di Kallur. Quello con l’immagine più famosa delle Isole Faroe, per intenderci.
Ritorno al porto nel pomeriggio per il traghetto delle 15.10. Le nostre sono state le ultime macchine a salire a bordo, la guida invece è rimasta a terra e ha preso la corsa successiva alle 16.40. Mettete in conto una lunga attesa.
Approfittando del “bel” tempo, sulla strada verso casa ci siamo fermati alla splendida spiaggia di Tjørnuvík e al meraviglioso villaggio di Saksun. (in entrambi i posti saremmo poi ritornati).
Terzo giorno alle Isole Faroe: Mykines
Anche a Mykines ho dedicato un post a parte, vi rimando quindi alla lettura di quello per l’organizzazione e il racconto.
Dico solo che era il giorno del mio compleanno e che lo ricorderò per sempre.
Arrivare a Mykines non è scontato, per nulla. Non basta guardare le condizioni meteo del cielo, sono quelle del mare che contano. Non sempre cielo relativamente sereno equivale a certezza di imbarcarsi per l’isola. Per essere sicuri di andarci, prenotate l’escursione più volte. Potete gratuitamente disdire entro 48 ore e i soldi vi verranno rimborsati. Per dovere di cronaca noi, essendo andati a fine agosto quindi a ridosso della chiusura stagionale delle escursioni per l’isola, abbiamo ricevuto il rimborso praticamente sei mesi dopo. Però è arrivato, abbiate fede.
Quarto giorno alle Isole Faroe: cascata Múlafossur – Bøur – Eiði – Hvíthamar – Gjógv
Il quarto giorno del nostro itinerario alle Isole Faroe inizia con il sole. Decidiamo quindi di vedere una delle meraviglie naturali più famose e più fotografate delle Isole Faroe, la cascata Múlafossur, sull’isola di Vagar.
Si raggiunge il villaggio di Gásadalur e da lì parte il sentiero che conduce alla cascata.
Sono davvero cinque minuti a piedi, oltre il punto panoramico è vietato andare. Ricordate di chiudere i cancelli come indicato per non far uscire le pecore dai recinti. La cascata Múlafossur è bellissima e molto scenografica. Non è l’unica che si getta nell’oceano, ne abbiamo viste diverse durante il viaggio. Questa ha il vantaggio di essere inserita in una sorta di baia e di avere un suggestivo villaggio alle spalle. Effetto cartolina assicurato.
Dopo la cascata, giro d’obbligo del villaggio di Gásadalur e del sentiero che lo attraversa fino al punto panoramico con le panchine.
Picnic all’aperto seguito da sosta con gioco a Bøur, un minuscolo villaggio di 70 abitanti davvero pittoresco, con una vista spaziale sull’isoletta rocciosa di Tindhólmur con le sue cinque guglie che la fanno assomigliare a un castello. Ogni guglia ha un nome (Ytsti, Arni, Lítli, Breiði, Bogni) e a questa isoletta è legata una leggenda un po’ macabra sul contadino Rasmus, l’ultimo abitante dell’isola.
Bøur è il punto panoramico privilegiato e più comodo per ammirare Drangarnir, ovvero il nome collettivo che comprende i due faraglioni Stóri Drangur (grande faraglione) e Lítli Drangun (piccolo faraglione) posti tra l’isola di Vagar e quella di Tindhólmur. Il famoso faraglione col buco in mezzo che si vede su tutte le foto iconiche che rappresentano le Isole Faroe.
Arrivare al punto panoramico che vedete fotografato ovunque è molto impegnativo. Richiede un trekking di sei ore tra andata e ritorno con partenza dal villaggio di Sørvágur. In alternativa potete arrivarci in barca, opzione largamente consigliata. Noi speravamo di avere una visuale soddisfacente nel tragitto fino a Mykines ma le condizioni del mare ce l’hanno impedito.
Volendo da Bøur parte il sentiero a piedi che vi porta a Gásadalur e alla cascata (400 metri di dislivello circa per 6,5 km di lunghezza). Bøur vale una sosta non solo per la vista ma per le tantissime case con i tetti di erba e la chiesa tradizionale del 1865.
La strada panoramica da Bøur a Sørvágur è una delle più belle in assoluto delle Isole Faroe. Si può eventualmente percorrere a piedi, il dislivello è minimo, calcolate andata e ritorno circa 8 km. La vista di cui godrete percorrendo questa strada è davvero da urlo.
Da Bøur ci siamo spostati a Eiði dove sorge il famoso campo di calcio praticamente in riva al mare. Sosta gioco per poi riprendere la strada per il sentiero Hvíthamar. Qui godrete di una vista meravigliosa sul fiordo Funningsfjørður con uno sforzo davvero minimo. Per arrivarci, raggiungete Funningur e prendete la strada del passo Gjáarskarð in direzione Gjógv (se soffrite di vertigini non è il massimo, vi avverto). Lasciate l’auto a bordo strada nel punto in cui vedete un cancello-scaletta che va superato come se fosse una scala a pioli.
Da lì salite verso la cima (non c’è un vero e proprio sentiero) e in un quarto d’ora vi troverete in un punto panoramico davvero spettacolare.
Dopo essere tornati alla macchina siamo ripartiti alla volta di Gjógv, un bellissimo villaggio adagiato su una gola lunga 200 metri.
Qui trovate anche un parco giochi dal fascino retrò.
Salite fino al punto panoramico e godete della visuale sul paese.
Quinto giorno: lago Leitisvatn – Tjornuvík – Fossa – Saksun
In un itinerario alle Isole Faroe non può mancare una delle escursioni più famose che permette di ammirare l’effetto ottico del lago che sovrasta il mare dal punto panoramico Trælanípa (letteralmente roccia dello schiavo).
Arrivando da Sandavágur dovete imboccare la stradina a sinistra subito dopo la chiesa del paese, più o meno di fronte al supermercato FK.
Il cartello indica il nome Trælanípa. Vedrete sicuramente delle macchine già parcheggiate in alto nello spiazzo accanto alla casetta con la biglietteria da cui si imbocca poi il sentiero.
L’escursione era gratuita fino a maggio 2019, ora è a pagamento. 200 DKK per gli adulti, 100 DKK per i bambini dai 7 anni, gratuito per i più piccoli. Per darvi un’idea del cambio, noi in 4 (la piccola aveva 6 anni) abbiamo pagato 83 euro per percorrere il sentiero. La cifra comprende bevanda calda all’inizio e alla fine del percorso (il cappuccino è ottimo considerato il luogo). Non è poco, ne sono consapevole. Ma le Isole Faroe stanno facendo il possibile per proteggere i luoghi più presi d’assalto. E si sa che i soldi sono il maggior deterrente.
Questa è stata l’escursione più affollata di tutto il viaggio (sempre nei limiti di un affollamento faroense), abbiamo incontrato diversi italiani, un indice importante come metro di giudizio. La vicinanza estrema all’aeroporto e l’oggettivo spettacolo della natura sono una combinazione irresistibile per tutti. Vi consiglio quindi di partire la mattina presto o il pomeriggio tardi, tenendo conto che il sentiero apre alle 7 e chiude alle 19.
Per percorrere il sentiero di circa sei chilometri tra andata e ritorno – e prendervi tutto il tempo necessario per esplorare la zona e non fermarvi solo per una foto mordi e fuggi – ci vogliono almeno tre ore. Non è impegnativo per i bambini, non ci sono particolari dislivelli.
Solo la fatica di trovarsi a camminare nel fango in alcuni punti. Per tutto il percorso si costeggia il lago Leitisvatn (o Sørvágsvatn lo trovate con due nomi). Poi, arrivati alla fine del lago, lasciatevi la panchina sulla destra e salite fino a raggiungere il punto panoramico che no, non è decisamente per tutti.
Le foto che sono riuscita a fare sono state frutto di un atto di coraggio in cui mi sono avvicinata a gattoni il più possibile.
Finché mi sono data dell’idiota da sola e ho lasciato perdere. E io solitamente non soffro di vertigini, o meglio ho scoperto di soffrirne un pochino proprio alle Isole Faroe. Mio marito che ne soffre parecchio è rimasto in basso.
Su quello che potrei definire un piccolo altopiano alle spalle del punto panoramico, scendete fino alla riva del lago per ammirare le scogliere sull’oceano.
Anche da qui potete ammirare un’altra cascata che si tuffa direttamente nel mare.
Di ritorno dall’escursione ci siamo fermati per un picnic ai tavoli del punto informazioni per poi ripartire per Tjørunivík con sosta relax in spiaggia.
Qui c’è anche un café proprio in riva al mare. E un cane, credo sia dei gestori del locale, che si diverte a giocare con i bambini.
L’abbiamo incontrato entrambe le volte e i miei figli si sono divertiti come matti. Dalla spiaggia di Tjørunivík godrete di una spettacolare visuale sulle rocce Risin og Kellingin ovvero il Gigante e la Strega.
Da Tjørunivík siamo poi ritornati a Saksun per scendere fino alla spiaggia di sabbia nera. Sempre dall’estate 2019, siamo fortunatissimi, si paga per percorrere il sentiero fino al mare.
Dovete avere con voi la carta di credito per effettuare il pagamento alle macchinette automatiche. Il costo è di 75 DKK a persona. Ci sono tornelli alti e stretti in acciaio, ne abbiamo dedotto che anche i bambini dovessero pagare, visto che sul cartello non era indicato. Calcolate circa 20 minuti per scendere e 20 per risalire, ma fate attenzione agli orari delle maree, sono appesi ovunque.
Saksun è sicuramente uno dei luoghi più affascinanti delle Isole Faroe ma anche quello in cui si percepisce di più l’ostilità nei confronti dei turisti.
Il paese è pieno di cartelli che invitano a non entrare nelle proprietà e nelle case. Avete capito bene, nelle case. Perché alcuni pensano che sia un villaggio turistico, uno di quei musei all’aperto tipo Skansen a Stoccolma, e si introducono nelle abitazioni armati di smartphone. A voi le conclusioni.
Da Saksun, tornando verso casa, ci siamo fermati ad ammirare la spettacolare cascata Fossá, la più alta delle isole Faroe, che si sviluppa su due livelli.
Molto scenografica ma alle Faroe si incontrano talmente tante cascate che alla fine non ci fai nemmeno più caso.
Itinerario alle Isole Faroe – sesto giorno: Viðareiði – Kirkjubøur
Al sesto giorno ci siamo spinti a Viðareiði, il comune più a nord delle Isole Faroe, sull’isola di Viðoy.
Siamo arrivati con la pioggia ma fiduciosi del fatto che il sole sarebbe arrivato. Dopo un po’ ci fai il callo. E ti prepari all’ennesimo arcobaleno.
Abbiamo gironzolato per il villaggio, abbiamo camminato lungo i sentieri dei dintorni e siamo entrati in chiesa dove c’era una guida che raccontava in inglese qualche curiosità faroense.
Qui abbiamo trovato un parco giochi moderno e carino con i tavoli per il picnic. Il sole ci ha salutato e per un momento, forse l’unico di tutta la vacanza, abbiamo perfino tolto la giacca.
Successivamente ci siamo recati a Kirkjubøur, il villaggio più a sud dell’isola di Streymoy, vicino alla capitale Tórshavn.
Qui potete visitare un’antica fattoria dove il tempo sembra essersi fermato.
Casette dai tetti d’erba, i resti dell’antica chiesa medievale di Saint Olav e le mucche delle Highlands per uno scenario da fiaba garantito.
Itinerario alle Isole Faroe – settimo giorno: Tórshavn- volo in elicottero
Il settimo giorno l’abbiamo dedicato all’esplorazione di Tórshavn, letteralmente porto di Thor. Dopo tutto un itinerario alle Isole Faroe non può dirsi certo completo senza una visita a una delle capitali più piccole d’Europa e del mondo.
Per arrivarci l’abbiamo presa lunga, per poter vivere una delle pochissime esperienze low cost alle Isole Faroe: il volo in elicottero. Abbiamo quindi lasciato l’auto nel parcheggio dell’aeroporto e abbiamo preso l’autobus fino alla capitale. Il costo del biglietto è, a memoria, circa 10 euro per gli adulti e 5 euro per i bambini. Gli autobus di linea sono di colore blu elettrico e quello che copre questa tratta è il numero 300. Dall’aeroporto alla capitale calcolate un’ora di tempo.
La parte vecchia della capitale è davvero bella, con alcune case in legno con i tetti in erba datate XIV secolo.
A Tórshavn c’è anche un faro bianco e rosso, cosa chiedere di più?
Nella zona Tinganes potete vedere anche la versione faroense di Downing Street, ovvero la casa del Primo Ministro, e il Parlamento. Qui trovate anche due porti, uno assomiglia in piccolo a Nyhavn. Purtroppo non abbiamo calcolato il fattore domenica ed era tutto chiuso. Abbiamo quindi pranzato da Angus Steak, uno dei pochi locali aperti vicino al porto da cui parte la Smyrl Line.
Dopo pranzo ci siamo diretti all’eliporto per il nostro volo di dieci minuti verso l’aeroporto. Un’emozione mai provata, condita anche da un pizzico di paura per il vento e il meteo non proprio perfetto. Ma le Isole Faroe ci hanno regalato anche questo, non potevamo chiedere di meglio.
Itinerario alle Isole Faroe – ottavo giorno: Vestmanna – volo di rientro
L’esperienza in barca di ritorno dall’isola di Mykines ci ha fatto subito chiarire che quello sarebbe stato l’ultimo traghetto che avremmo preso nel nostro itinerario alle Isole Faroe. In tanti hanno vomitato e ci sono stati dei momenti in cui ho avuto paura, sono sincera. Le bambine più piccole del gruppo urlavano di gioia perché pensavano di essere sulla nave del pirata di Leolandia, tanto per dire.
Nel piano c’era un giro in barca ad ammirare le scogliere a Vestmanna ma abbiamo glissato. L’ultimo giorno siamo comunque andati a Vestmanna per vedere i resti vichinghi e gironzolare per il paese. Toccata e fuga veloce. Se avete tempo e il meteo ve lo consente, l’escursione in barca a Vestmanna credo proprio meriti. Calcolate un paio d’ore in barca che, con il mare mosso, sono infinite.
Trasferimento in aeroporto e attesa per il volo. Con un ritardo tutto sommato ragionevole. Un’ora di volo, destinazione Edimburgo per poi partire subito alla volta delle Highlands e salire a bordo del treno di Harry Potter. Ma questa è un’altra storia.
Isole Faroe: le tappe che avrei voluto infilarci
Quando mi sono trovata a programmare le tappe che a mio avviso sarebbero state imperdibili nel nostro itinerario alle Isole Faroe, come sempre ho esagerato. Mi sarebbe piaciuto tanto raggiungere l’isola più meridionale delle Faroe, Suðuroy. Ma davvero non abbiamo avuto il tempo. Oltre al fatto che avremmo dovuto calcolare un pernottamento sull’isola e sarebbe stato complicato.
Per arrivarci bisogna prendere il traghetto dalla capitale Tórshavn e stare in balia delle onde per un paio d’ore. Qui avrei voluto fare l’escursione a Hvannhagi. Vi linko il sito di Myscratchmap che l’ha fatta e può tornarvi utile.
Sarei tanto voluta andare anche a Nolsoy (dove troneggia la scritta Nollywood). Potete vedere il video di una famiglia di blogger americani sul sito ufficiale delle Isole Faroe, nella sezione dedicata alle famiglie.
Nolsoy si trova a soli 5 km da Tórshavn, volendo potete arrivarci a nuoto. Una battuta, chiaramente. In estate c’è anche la possibilità di prendere parte a un’escursione serale, cenare sull’isola e poi fare ritorno nella capitale. Ma vi assicuro che dopo una giornata in balia del meteo, anelerete alla doccia calda e al pigiama.
Mi sarebbe piaciuto anche prendere la barca da Bøur per avvicinarmi il più possibile ai faraglioni Drangarnir. Ci siamo accontentati della vista dalla spiaggia perché, dopo la traversata piuttosto turbolenta direzione Mykines, l’idea di ripercorrere quel braccio di mare su una bagnarola non ci allettava per nulla.
Se avete la fortuna di trovare mare calmo, sicuramente ne vale la pena. Un’altra alternativa è partire sempre da Bøur in barca, raggiungere la parte opposta a Vagar e da lì percorrere solo l’ultimo pezzo a piedi fino al punto panoramico Drangarnir. Anche in questo caso, barca a parte, l’escursione è piuttosto impegnativa e non adatta per i bambini (ovviamente quelli più piccoli di 5-6 anni, con i più grandi si poteva fare). La guida di Kalsoy ce l’ha sconsigliata nonostante fossero solo circa 30 minuti a piedi.
Sul sito ufficiale potete trovare tutti i trekking che potete inserire in un itinerario alle Isole Faroe. Non sono escursioni espressamente per famiglie ma sono indicati tutti i dislivelli e potete regolarvi di conseguenza in base all’età dei vostri figli e ai giorni a disposizione.
Consigli utili per le Isole Faroe
Consultate il meteo, ecco il sito in assoluto più affidabile. Questo è il consiglio numero uno. E siate flessibili di conseguenza. Se a nord c’è il sole e volevate andare a sud, invertite la rotta. Siate pronti anche a girare un po’ come trottole per evitare pioggia e nebbia. Il tempo cambia davvero rapidamente ma c’è uno splendido lato positivo: gli arcobaleni!
Per quanto riguarda l’abbigliamento, vestitevi a strati e preparate la valigia pronti al peggio. Pile, giacca non pesantissima da inverno ma nemmeno super leggera da primavera, buoni pantaloni da trekking impermeabili, scarpe da trekking impermeabili, per i bambini portatevi anche un paio di stivali di gomma di buona qualità. Noi li compriamo di marca Viking, la piccola di casa li ha testati con successo anche in Lapponia in inverno. Non dimenticate cappelli e guanti oltre a una buona mantella (quella Decathlon primo prezzo vi volerà via alla prima folata di vento). Scriverò a breve un articolo sull’abbigliamento estivo per i paesi nordici, così come ho fatto per quello invernale. Con le marche che abbiamo testato e che reputo perfette per un viaggio di questo tipo.
Praticamente in ogni villaggio trovate bagni pulitissimi e gratuiti per i turisti. In alcuni casi, come a Bøur trovate un vero e proprio punto ristoro con bollitore per farvi il tè. A questo proposito, tra le cose indispensabili da portarvi dall’Italia ricordatevi il thermos per le giornate più fredde.
Lo ripeto, un itinerario alle Isole Faroe non è per tutti. Ma se viaggi di questo tipo sono nelle vostre corde come nelle mie allora sarà una meta che vi rimarrà nel cuore! Nonostante il meteo.
8 Comments
Complimenti! Una guida molto interessante e dettagliata. è stata una piacevole lettura. Grazie
Grazie mille Francesca, gentilissima. Spero possa tornarti utile per un viaggio alle Isole Faroe.
Buona giornata
Complimenti Letizia.
Lettura molto utile e ben fatta.
Mi recherò a fine settembre alle Far Oer e utilizzerò i tuoi consigli per pianificare un itinerario.
Un consiglio: le escursioni le hai prenotate tutte in loco o prima di partire?
Grazie
Ciao Mattia
io ho prenotato tutto da qui, magari a settembre non ce ne sarà bisogno ma io ti consiglio di pianificarle da qui o almeno di prendere i contatti con la guida.
Ti invidio, un’invidia sana sia ben inteso. Sarà un bellissimo viaggio!
Complimenti per il bellissimo resoconto di viaggio e i tuoi utilissimi consigli! Ma quando scrivi ” Per arrivarci, raggiungete Funningur e prendete la strada del passo Gjáarskarð in direzione Gjógv (se soffrite di vertigini non è il massimo, vi avverto)” e anche al punto panoramico del famoso lago “lasciatevi la panchina sulla destra e salite fino a raggiungere il punto panoramico che no, non è decisamente per tutti.” Potresti dirmi meglio, perché le foto bellissime che si vedono necessitano di molto fegato e coraggio? Hai uno strapiombo molto vicino al sentiero per quello? Io soffro molto di vertigini e quindi vorrei capire meglio!
Grazie per la ricchezza dei tuoi racconti! Le foto sono fantastiche!
Ciao Laura, grazie mille. Allora sì, la strada per il passo se soffri di vertigini può essere un pochino difficile ma non immaginare strapiombi pericolosi. Mio marito che, come te, soffre parecchio di vertigini, ha faticato a guidare. Il punto panoramico del lago lo puoi vedere in sicurezza ma per fare lo scatto diciamo famoso, se soffri di vertigini sicuramente avrai difficoltà. Ma fino a lì puoi arrivarci comunque, senza sporgerti e senza camminare vicino allo strapiombo. Ma calcola che se ce l’ha fatta mio marito (imprecando) puoi farcela anche tu. Quando vorresti andare?
Ciao Letizia,
innanzi tutto compilimenti per il bellissimo e dettagliato resoconto di viaggio!
Io e il mio compagno stiamo pianificando un viaggio per metà agosto, ritieni che le isole Faroe siano fattibili con una bambina di 7 mesi?
Ciao Claudia
grazie mille, gentilissima. Allora, ti direi più adatte con una bambina di 7 mesi che con una di 2 anni, per dire. Nel senso che su tanti sentieri magari un pochino esposti, una bambina piccola che cammina è sicuramente da tenere d’occhio. Anche se in quel caso chiaramente si scelgono le zone meno esposte. Per me il Nord Europa è sempre un sì con i bambini, l’unica cosa che dovete valutare bene è il meteo, ma immagino che lei sia sempre nello zaino portabimbi quindi all’asciutto. Non so poi che tipo di viaggiatori siete, ma se state puntando alle Isole Faroe di certo siete abituati a certi tipi di viaggio. L’ospedale c’è, assistenza medica garantita. Perché, io non ve lo auguro, ma negli anni con i bambini piccoli ho visitato ospedali e pediatri un po’ ovunque. Insomma se non vi spaventa la pioggia ma amate i paesaggi nordici direi che è un sì. Vi invidio tantissimo, state per intraprendere un bellissimo viaggio.