Roma è tante meraviglie che non smetteresti mai di esplorare. Lo so che le cose da vedere a Roma con bambini sono tante e non basterebbe una vita intera per conoscerle tutte, ma quando ti capita di tornare spesso nella capitale con figli adolescenti, a volte sono loro a proporti visite un po’ particolari. Che si allontanano – di parecchio – dai soliti monumenti, ma va bene così. È partita quindi da loro l’idea di visitare il Balloon Museum a Roma durante le vacanze di Natale.
Questo non significa che non mi sia divertita anch’io. Il fanciullino di Pascoli vive in ognuno di noi, dopo tutto.
Confesso che la mia remora principale era legata all’emergenza sanitaria, non lo nego. E non vi dirò nemmeno che il Balloon Museum a Roma è il posto in assoluto più sicuro dove andare con una variante contagiosa in giro. Non vi dirò neanche “chissene” perché del Covid porto ancora parecchi segni. Detto questo, è chiaro che se un adolescente mostra entusiasmo per una cosa che vuol fare con te genitore vecchio e boomer, diciamo che sei così contento che, in quel momento, sfidi pure la pandemia. Con tutte le dovute precauzioni, chiaramente. Nel nostro caso, mascherina ffp2 incollata al viso e igienizzante a ogni angolo (che è comunque presente in tante postazioni all’interno del museo).
Gli argomenti del post
Il Balloon Museum a Roma: il design e l’arte incontrano la sostenibilità
Un museo interamente composto da palloncini biodegradabili al 100%: è questa l’essenza del Balloon Museum a Roma. Il sottotitolo sarebbe: un posto carinissimo in cui scattarsi foto particolari e sperimentare l’ebbrezza di annegare in una piscina di palline. Ergo: il Balloon Museum è forse uno dei luoghi più instagrammabili del momento se vi trovate a Roma.
Si segue il percorso tra installazioni artistiche suggestive, per provare ad aprire ombrelli luminosi solo con la forza e la velocità della vostra pedalata, per entrare in un labirinto fatto di palloncini, per ammirare postazioni in cui farsi fotografare e dove sono rappresentate opere d’arte famose. Per provare a stare davvero con la testa fra le nuvole e vedere l’effetto che fa.
Insomma è un posto in cui entrare con leggerezza, come leggeri sono i palloncini. E da gustarsi dall’inizio alla fine.
Chiaramente non pensate ai milioni di palloncini come a un mare di plastica. I palloncini sono tutti biodegradabili, la mostra ha infatti anche un’impronta ecosostenibile. Tutte le opere sono state realizzate con palloncini biodegradabili al 100% e per la realizzazione delle installazioni sono stati utilizzati materiali riciclati. Il messaggio è quindi la creazione di opere artistiche di grande suggestione riutilizzando ciò che c’è.
La piscina con le palline: si nuota davvero!
Sicuramente l’attrazione del Balloon Museum di Roma che avrete visto ovunque su ogni foto è la gigantesca piscina con le palline. Che è poi la cosa che, sinceramente, mi preoccupava di più per i contagi.
Innanzi tutto è un percorso abbastanza obbligato, non potete saltarla e passare ad altro. Potete evitare di entrarci ma vi privereste di un momento divertente, forse il più divertente in assoluto di tutta la visita. La piscina viene igienizzata continuamente, l’ingresso è contingentato, tra un gruppo e l’altro viene sanificato tutto e ogni visitatore deve indossare dei calzascarpe obbligatori. Le cose sono state fatte al meglio per evitare ogni rischio.
Adesso, voi direte, che figata tornare bambini e tuffarsi nella piscina! Sì, è una figata. Ma non pensate alla piscinetta dei piccolini negli asili o nei centri commerciali. Questa è una vera e propria piscina in cui, se i bambini sono piccoli, restano davvero sommersi. Noi eravamo con la figlia di mia cugina che è piccola e minuta e ci sono stati dei momenti in cui ho dovuto ripescarla, fisicamente. Questo non per spaventarvi ma per dirvi di stare attenti. A mio avviso è un’attrazione molto carina, io mi sono divertita. Ma forse più per adulti e adolescenti che per bambini piccoli.
Comunque gli adolescenti si divertono un casino a farsi ogni genere di foto instagrammabile. Io ci ho provato ma affondavo davvero. E per le foto fighe rimandiamo alla prossima vita. Ho lasciato perdere il cellulare (anche perché avevo il terrore che mi cadesse e in quel caso, credetemi, non lo recuperate più) e mi sono divertita a nuotare tra le palline e a salire nella barca in mezzo al mare (di palline). Le luci cambiano continuamente nella sala, creando effetti diversi. Insomma, è un’esperienza da godere con leggerezza senza pensare allo scatto figo da postare sui social.
Info utili per la visita
Il Balloon Museum di Roma si trova negli spazi del PratiBus District, un progetto importante di riqualificazione di un ex deposito. Per geolocalizzarvi, siete a un chilometro e mezzo a piedi dal MAXXI e da Explora, il Museo dei Bambini e a un paio di chilometri (sempre a piedi) dai Musei Vaticani o da Piazza del Popolo.
Le fermate della Metro A più vicine sono Lepanto e Ottaviano (calcolate comunque 15 minuti a piedi)
Gli orari di apertura sono dal lunedì al venerdì dalle 15.30 alle 20.30 (ultimo ingresso alle 19). Il sabato, la domenica e in alcuni giorni prestabiliti il Balloon Museum è aperto invece dalle 10 alle 20.30 (con ultimo ingresso sempre alle 19)
Per la visita calcolate almeno un’oretta, in base al tempo che volete dedicare a ciascuna installazione.
Dove acquistare i biglietti per il Balloon Museum
La mostra è stata prolungata e resterà aperta fino al 1 maggio 2022, quindi se programmate di visitare Roma in questo periodo potete infilarci tranquillamente un giro a questo museo.
I biglietti per il Balloon Museum a Roma possono essere acquistati online (consigliabile) sul circuito Ticketone.
Il costo dei biglietti nel fine settimana è di 13 euro per l’intero e 7 euro per i bambini (fino agli 8 anni) più 1 euro di prevendita a biglietto. Nel fine settimana il costo sale rispettivamente a 15 euro e 8 euro.
Per tutte le altre info sul Balloon Museum, consultate il sito ufficiale.
Non mi resta che augurarvi buon divertimento! E lasciate perdere il cellulare, godetevela proprio.
p.s. dopo Roma dovrebbe essere la volta di Parigi e poi di Milano. Inutile dire che torneremo quando sarà all’ombra della Madonnina.
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