Campania Italia

Itinerario a Napoli e dintorni: cinque giorni alla scoperta della città Partenopea

21 Maggio 2019
Piazza del Plebiscito a Napoli

Il nostro itinerario a Napoli con bambini – ma che si adatta perfettamente anche a chi viaggia senza figli al seguito – è frutto di un lavoro di attento cesellamento, per scegliere cosa rivedere assolutamente, cosa non perdersi nella città partenopea e cosa riservare eventualmente a un prossimo viaggio. Perché vedi Napoli e ci ritorni, questo è sicuro.

Tempo necessario: cinque giorni. Tempo che avrei voluto dedicare alla città: indefinito.

Itinerario a Napoli: premessa d’obbligo

Per me non era la prima volta a Napoli, la prima risale a vent’anni fa. Un weekend lungo tra amiche nel ponte dei santi, 5 giorni pieni e intensissimi in cui eravamo state anche a Capri a goderci un sole praticamente primaverile. Per i miei figli era invece la prima volta. Egoisticamente parlando, ho quindi volutamente omesso alcune visite già fatte in precedenza, con il desiderio di vedere qualcosa che fosse nuovo per tutti.

Galleria borbonica Cisterna

Se approdate per la prima volta in questa città e vi state chiedendo cosa vedere a Napoli, potrebbe essere un’idea vincente prendere parte a un tour guidato totalmente gratuito. Personalmente adoro questo genere di escursioni, le ho provate diverse volte anche all’estero, soprattutto nelle grandi città come Londra ed Edimburgo. Non sono ovviamente esaustive ma sono utilissime per avere un’idea di massima di quello che poi si andrà a vedere con più calma nei giorni successivi.

L’articolo che state per leggere è un itinerario alla scoperta non solo di Napoli ma anche dei dintorni. Cinque giorni non bastano, ce ne vorrebbero almeno il triplo. Abbiamo messo un’infinità di carne al fuoco, un barbecue pantagruelico praticamente. Abbiamo camminato tanto, più di 80 chilometri a piedi macinati in cinque giorni a cui si sommano i tragitti in treno e in barca. Non ci siamo fatti mancare nulla, anche gastronomicamente parlando.

Piaceri del Palato a Sorrento

Siamo tornati a casa fisicamente distrutti, com’è giusto che sia dopo ogni viaggio. Ma con la mente piena di un sacco di nuovi ricordi, risate, aneddoti, sfighe, incidenti di percorso. Nulla di grave, ma il genere di cose che rendono i ricordi ancora più vividi.

Itinerario a Napoli e dintorni – primo giorno: centro storico e Galleria Borbonica

Siamo arrivati a Napoli in tarda mattinata, con un piccolo ritardo del Frecciarossa preso da Roma. Ci siamo subito precipitati a posare le valigie nell’alloggio che è stata una vera e propria chicca e di cui vi parlerò nel paragrafo dedicato a dove dormire a Napoli con bambini.

Una volta posate le valigie ed esplorati un pochino i dintorni, abbiamo omaggiato Napoli con uno dei suoi doni più celebri al mondo, all’Universo. Sto parlando di quella che è stata dichiarata recentemente patrimonio dell’Umanità UNESCO. Ovvero la pizza napoletana. In una pizzeria storica, Starita, a pochi metri da casa. Servizio velocissimo – forse dato l’orario di pranzo decisamente nordico. Pizza divina.

Poi ci siamo diretti verso Castel Nuovo per approdare in Piazza Plebiscito.

Itinerario a Napoli centro storicoPiazza del Plebiscito a Napoli

Piazza del Plebiscito è gigantesca, affascinante, scenografica. I primi tre aggettivi che mi vengono in mente. Così come la Galleria Umberto I che ricorda tantissimo Galleria Vittorio Emanuele II a Milano.

Se, come me, amate molto i teatri d’epoca, una visita al Teatro San Carlo è la scelta vincente.

Dopo aver girovagato in zona, ci siamo preparati per la visita alla Galleria Borbonica.

Visita alla Galleria Borbonica a Napoli con bambini

Abbiamo scelto il percorso “Via delle memorie” perché dalle foto la cisterna sembrava spettacolare. E in effetti è così.

Galleria Borbonica cisterna sotterranea

La visita alla Galleria Borbonica si svolge per gran parte sottoterra.

La differenza con la visita alla più conosciuta e pubblicizzata Napoli Sotterranea (che avevamo già visto nel viaggio precedente e che vi consiglio) sta nell’epoca storica. La Napoli Sotterranea risale all’epoca romana, la Galleria Borbonica al Rinascimento fino ad approdare all’epoca più recente, quella della Seconda Guerra Mondiale.

La guida della Galleria Borbonica è stata bravissima e coinvolgente, ci ha raccontato curiosità e aneddoti e la visita di un’ora e un quarto circa è trascorsa velocemente.

Galleria Borbonica visita sotterraneaGalleria Borbonica cartelli auto

Riemersi dalle tenebre, gelato d’obbligo per i bambini, cappuccino d’obbligo per la sottoscritta.

Il Caffè Gambrinus, uno dei locali storici più belli del nostro paese, merita una sosta. Una curiosità. Qui è nata a metà ‘800 l’usanza del caffè sospeso, ovvero un caffè pagato per chi non se lo può permettere.

Centro storico di NapoliCortili interni nel Centro Storico di Napoli

Dopo aver girovagato a zonzo per prendere le misure della città, siamo rientrati in casa per cena.

Itinerario a Napoli e dintorni – secondo giorno: Sorrento

Eravamo approdati a Napoli dopo tre giorni intensissimi di visite guidate a Roma. Avevamo quindi promesso una giornata al mare. Dopo aver valutato se tornare a Capri o a Procida ed essere rimasti scoraggiati dai costi degli aliscafi (per cinque si aggiravano intorno ai 200 euro), abbiamo optato per Sorrento, raggiungibile “comodamente” in treno.  Comodamente scritto tra virgolette perché prendere la Circumvesuviana si è rivelata una vera e propria impresa.

Napoli la Circumvesuviana

Sicuramente l’affluenza turistica era alle stelle ma se vi trovate a Napoli nei periodi dei ponti o nelle vacanze, armatevi di santissima pazienza, portatevi acqua e viveri a sufficienza e cercate di partire anticipati. Molto anticipati. Perché è un attimo che un viaggio di un’ora ve ne richieda in realtà tre. Con partenza alle 8.30 dalla stazione di Napoli, siamo arrivati a Sorrento quasi a mezzogiorno. Pranzo super rapido, giro per il centro (bellissimo) e poi mare. Come promesso.

Giochi in spiaggia a Sorrento

Con tanto di costume, bagni e contenitori delle sorprese delle uova di pasqua a fare da formine.

Sorrento LimoncelloSpiaggia SorrentoAcqua del mare a Sorrento

L’acqua del mare era freddissima ma i bambini hanno fatto il bagno come nulla fosse.

Per scendere da Sorrento alla spiaggia potete percorrere la strada a piedi (in discesa piacevolissima, in salita un po’ meno ma niente di trascendentale) oppure arrivarci in ascensore. Costo: 1 euro per una corsa, 1,90 andata e ritorno. Indicato se avete bambini piccoli.

Discesa verso la spiaggia a Sorrento

Tornando verso la stazione abbiamo visitato i Giardini di Cataldo, un limoneto bellissimo che lascia davvero a bocca aperta! Chiaramente anche un assaggio di limoncello è d’obbligo.

Limoneto Sorrento

Abbondate pure, vi servirà per mantenervi allegri qualunque cosa vi capiti sulla Circumvesuviana. Rientro a Napoli verso le 21.

Itinerario a Napoli e dintorni – terzo giorno: Baia  – Vomero

Anche il terzo giorno ci siamo alzati presto, abbiamo preso il treno direzione Baia verso le 8.30 per arrivare a destinazione verso le 9.30-9.45. I treni per Pozzuoli e Baia sono nuovi e puntuali, tutta altra storia rispetto alla Circumvesuviana.

Dopo aver ammirato le meraviglie dell’antica Roma, siamo rimasti in tema. Pozzuoli era infatti il porto di Roma prima di Ostia Antica. Tutto è sbarcato a Pozzuoli per raggiungere la capitale. Nel tutto sono compresi anche San Paolo e Cleopatra tanto per fare due esempi celebri.

Puteoli (nome latino di Pozzuoli) era quindi un centro importantissimo, anche qui c’è un anfiteatro Flavio perfettamente conservato (a 10 minuti a piedi dalla fermata Pozzuoli della metropolitana), forse ancora più bello del  fratello romano più celebre, ovvero il Colosseo.

La meta finale del viaggio in treno era Baia. Splendida, con le sue terme e il castello Aragonese. Baia era la Portofino dei Romani. Qui sorgevano ville meravigliose, complessi termali eccezionali. Tutta la Roma bene aveva una villa a Baia, per intenderci. La Villa dell’Imperatore Claudio era la più bella in assoluto.  Il complesso delle terme a mio avviso merita una visita guidata, tenetene presente se capitate da quelle parti.

Io mi sono fatta suggestionare da un filmato di Alberto Angela e ho optato per una visita che, sulla carta, doveva essere meravigliosa. Una sorta di Pompei sottomarina. Una città totalmente sommersa dall’acqua. Da rimanere senza fiato.

Imbarcazione Baia sommersaColonne sommerse

In realtà la visita varia molto a seconda delle condizioni meteo, o meglio del fondale. Per cui anche se è una giornata con un sole che spacca le pietre e il mare piatto (come nel nostro caso) non avete la certezza di vedere il tratto più spettacolare, quello con le statue sul fondale marino.

E ci sta. Solo che questa cosa andrebbe precisata bene, messa in chiaro sul sito. Magari sarebbe auspicabile essere avvisati la mattina stessa della visita o quanto meno prima di salire in barca. Invece tutto ciò, lo ripeto assolutamente ragionevole perché alla natura non si comanda, c’è stato detto in mezzo al mare. E, per alzata di mano, abbiamo dovuto decidere se procedere comunque in un altro punto meno spettacolare o tornare a riva. Abbiamo deciso di andare avanti ma non vi nego che la delusione è stata palpabile. Abbiamo visto qualche pezzo di colonna e di mosaico ma nulla di stratosferico e soprattutto niente che valga un viaggio.

Costo della visita: 12 euro per gli adulti, 8 euro per i bambini dai 4 ai 12 anni. Per prenotare inviate una mail ma se vedete che non vi rispondono, chiamate. L’escursione dura un’ora circa. La zona sottocoperta della barca ha finestrini in vetro che vi permettono di ammirare il fondale. Se siete sub, sicuramente l’escursione con bombola e boccaglio è davvero imperdibile.

Il mio consiglio è di scegliere proprio la zona dei Campi Flegrei come meta perché merita. Pozzuoli, Baia e Procida, le unirei in un itinerario.  Ed eventualmente farei quest’escursione solo dopo essersi accertati che la visibilità è buona.

Dritta preziosa di Francesca di AroundFamily per il pranzo: pizzeria Zona A a Pozzuoli, sulla strada che porta dalla metropolitana all’anfiteatro. Prenotate perché, essendo buonissima, è sempre piena.

Dopo la visita, siamo tornati a Napoli per esplorare la zona del Vomero e Castel Sant’Elmo (ingresso gratuito il 25 aprile così come alla Certosa di San Martino, ne abbiamo approfittato). Dopo aver patito un po’ il caldo, ci siamo goduti la frescura del parco Villa Floridiana il cui belvedere riapriva proprio quel giorno.

Da qui si gode una vista bellissima a 360° su tutto il golfo. Per arrivarci, scendere alla fermata Vanvitelli.  Se avete fame a pranzo o a merenda, la pizza a portafoglio di Porzio è divina (sempre fermata Vanvitelli). Siamo partiti all’esplorazione di questo quartiere affascinante e diversissimo dalla Napoli che si vede dall’alto. Il quartiere è molto elegante, a tratti con le scale che vanno su e giù ricorda quasi Parigi. Castel Sant’Elmo, di origini medievali, è davvero bellissimo e da qui la vista su Napoli è spettacolare.

Spaccanapoli vista dal VomeroTutto il Golfo di Napoli visto dal Vomero

A questa zona vale la pena dedicare almeno mezza giornata.

Itinerario a Napoli e dintorni – quarto giorno: Pompei – Spaccanapoli – Ospedale delle Bambole

Il quarto giorno, memori dell’avventura sulla Circumvesuviana, ci siamo mossi con immenso anticipo prendendo il treno prima delle 8 per una visita guidata a Pompei alle 10.

Visita guidata a Pompei

Le cose sono andate lisce e abbiamo avuto il tempo di fare colazione (in un bar accanto all’hotel Vittoria che mi sento di sconsigliarvi ma che può tornarvi utile per andare in bagno prima di entrare agli scavi).

Abbiamo incontrato la nostra guida, Wanda, proprio davanti all’hotel Vittoria. Su Pompei scriverò un post a parte ma intanto vorrei consigliarvi di prenotare una guida. A  mio avviso visitare Pompei senza una guida è di un’inutilità assoluta. 

Wanda è stata fantastica, una giusta dose di ironia e aneddoti vari che hanno reso l’esperienza interessante per tutta la famiglia.

Visita guidata a PompeiItinerario a Napoli e dintorni - Pompei

Se non ci fossero stati quasi 30 gradi avrei potuto ascoltarla per ore. E anche i bambini. Per prenotare una visita abbiamo fatto tutto via whatsapp in maniera molto rapida. Il numero 349-8831295 è di Sara Prossomariti, la guida con cui Wanda collabora e a cui potete chiedere una visita guidata. Il sito a cui fare riferimento è questo www.morosofi.it  

Finita la visita guidata, alle 13.30 circa, ci siamo fiondati nel cuore di Napoli, Spaccanapoli, per gustare un fritto da passeggio a Il Cuoppo, via San Biagio dei Librai 23. Buonissimo.  E ci siamo concentrati su tutta la zona che rappresenta il cuore della città.

Spaccanapoli_Napoli

Quello che nell’immaginario comunque rappresenta la vera Napoli. Le vie strette, i motorini che sfrecciano, via San Gregorio Armeno e i presepi, la gente, il chiasso, le bancarelle curiose, i cartelli che ti fanno fare due risate, il genio napoletano.

Cartelli spiritosi

SpaccanapoliCorni rossi a Napoli

Goethe scriveva “dove c’è molta luce, l’ombra è più nera”. Questa frase mi è tornata in mente dai miei studi ed è perfetta per descrivere Napoli.

Napoli è luce sfacciata, sole brillante, atmosfera gioiosa ma allo stesso tempo è ombra. In zona potete ammirare il Cristo Velato, visitare la Napoli Sotterranea, perdervi tra le maioliche del Chiostro di Santa Chiara. Abbiamo visitato il meraviglioso Ospedale delle Bambole a cui ho dedicato un articolo a parte perché è un luogo di una bellezza talmente struggente e di una poesia infinita che merita di essere protagonista di una pagina tutta sua (ingresso 3 euro).

Ospedale delle bambole Napoli con bambiniTerapia in corso all'ospedale delle bambole

Noi siamo rimasti in zona fino a sera, tra un pezzo di pizza, un gelato e una sfogliatella, per poi scendere sottoterra ad ammirare la fermata della metropolitana più bella d’Europa: Toledo. Uno spettacolo. Tutte le fermate della metropolitana di Napoli in realtà sono molto belle, ma questa è superlativa.

Fermata della metropolitana Toledo a Napoli

Prendetevi tutto il tempo per fare su e giù, fotografare il soffitto da mille angolazioni e riflettere. Su quanto anche l’opera dell’uomo moderno possa veicolare bellezza.

Itinerario a Napoli e dintorni – quinto giorno: Chiostro di Santa Chiara – Castel dell’Ovo – Lungomare

Sveglia presto per riuscire a entrare nel Chiostro di Santa Chiara, viste le code dei giorni precedenti. Il Chiostro apre alle 9.30 ma se capitate a Napoli nei giorni di massima affluenza, cercate di mettervi in fila non più tardi delle 8.45.

L’ingresso costa 6 euro per gli adulti, 3,50 euro per i bambini (biglietto scontato a 3,50 euro anche per gli adulti per i possessori della tessera del FAI). Il chiostro è bellissimo, come tutto il complesso. Le maioliche sono uno spettacolo da ammirare e riguardare.

Maioliche Chiostro di Santa ChiaraChiostro di Santa Chiara a NapoliDettaglio maioliche chiostro di Santa Chiara a Napoli

Usciti dal Chiostro di Santa Chiara abbiamo raggiunto a piedi Castel dell’Ovo, il castello più antico di Napoli da cui si gode una bellissima vista sul golfo. Il Castello è in realtà una specie di cittadella quindi assume tutto l’aspetto di un borgo medievale. L’ingresso è gratuito e qui potete trovare artisti di strada e musicisti a deliziare i passanti.

Castel dell'Ovo a Napoli

Tutta la zona del Lungomare è stata riqualificata ed è ora pedonale. Qui sorgono locali, pizzerie di ogni genere, l’ideale per cenare la sera e godersi l’atmosfera marina in città. Questa è la parte luminosa di Napoli, la zona in cui respiri a pieni polmoni e capisci la bellezza di vivere in una città dove ci sono sole e mare a far da sfondo e bellissime isole a cui approdare nel giro di un’oretta al massimo.

Abbiamo gustato una pizza fritta a dir poco divina alla Masardona a Piazza Vittoria, consigliatissimo.

Dopo un ultimo giro ammirando il mare ci siamo preparati a rientrare a casa. Treno alle 16.40, arrivo a Milano alle 20.59. 4 ore e 19. Se questa non è magia non so cos’altro possa esserlo.

Itinerario a Napoli: consigli utili per spostarsi

Mi collego a quanto appena scritto per dire che arrivare a Napoli in macchina non è un’idea geniale. Se avete l’idea di visitare solo Napoli e dintorni intendo. Ovviamente se il vostro itinerario prevede Ischia, per fare un esempio che abbiamo vissuto sulla nostra pelle tanti anni fa con due bambini piccolissimi, allora l’auto può tornarvi utile.

Arrivare a Napoli in treno: la scelta migliore

Io amo viaggiare in treno, è in assoluto il mezzo di trasporto che mi piace di più. Anche il viaggio di ritorno assume un sapore diverso, lo stupore rimane fino alla fine. Si passa dal mare, dalla capitale, dalle colline toscane, dall’Appennino Tosco Emiliano, da Bologna, dalla Pianura Padana, si attraversa il Po per poi approdare all’ombra della Madonnina. Quello che ogni viaggio dovrebbe essere. Un passaggio graduale da un paesaggio all’altro, fatto di immagini differenti che scorrono davanti al finestrino, una pinacoteca a cielo aperto. Un quadro dopo l’altro. A rappresentare l’insieme di affreschi più straordinario. Il Paese più bello del mondo.

Se avete in programma di rimanere solo a Napoli, andateci in treno. L‘auto è totalmente inutile per tanti motivi.

  • in centro non trovereste parcheggio.
  • guidare a Napoli è abbastanza un caos
  • perché parcheggereste l’auto il primo giorno per riprenderla all’ultimo, sarebbe quindi totalmente inutile.
  • il viaggio in auto per raggiungere Napoli, soprattutto se partite dal Nord Italia come noi, è piuttosto lungo. Per quale motivo dovreste trascorrere 8 ore in macchina quando in 4 ore e 20 potreste arrivare a destinazione freschi e riposati (bambini permettendo)?

Lo so cosa state pensando. Che il treno è più caro. In realtà i modi per risparmiare in treno quando si viaggia con i bambini ci sono, basta un pochino smanettare.

E comunque tenete sempre a mente che il treno è il mezzo di trasporto in assoluto meno inquinante. Un elemento davvero da considerare per aiutare il pianeta.

Come muoversi a Napoli

Ovviamente il mezzo di locomozione principale quando si visita ogni città sono le proprie gambe. Mettete in conto di camminare parecchio, fa parte del divertimento.

Se siete a Napoli con bambini che non sono più in età da passeggino e dopo un po’ si stancano, potete girare la città in maniera abbastanza semplice con la metropolitana.

La metropolitana di Napoli non è certamente capillare come quella di Milano ma ha il vantaggio di essere nuova e pulitissima. Anche la frequenza dei treni non è come quella di Milano (faccio il paragone con la metro meneghina che è quella che conosco meglio), capita di aspettare anche 8-10 minuti, dipende dagli orari. Ma il servizio a mio avviso è ottimo.

Il consiglio d’oro è di prendere subito il biglietto per più giorni. Anche se state solo cinque giorni, prendete direttamente il settimanale, conviene. Sia in termini di risparmio economico, sia perché ci è capitato che alla mattina presto (verso le 8-8.30) alla fermata Mater Dei fossero sprovvisti di biglietti giornalieri.

Un altro consiglio d’oro è di farvi subito i calcoli mentali. Noi per ben due volte allo stesso sportello (con addetti diversi la sportello era quello della stazione) abbiamo rischiato di essere fregati. Cinque euro una volta, 8 euro la seconda. Viaggiando in due famiglie ce ne siamo accorti subito perché i prezzi pagati da me e dalla mia amica non combaciavano mai come avrebbero dovuto. Va detto che, alle mie rimostranze, i soldi mi sono sempre stati ridati, non proprio col sorriso sulle labbra ma pazienza.

Il biglietto settimanale urbano costa 16 euro per tutti, adulti e bambini sopra i 6 anni.

Se quindi siete in viaggio a Napoli con bambini, sappiate che i trasporti in città sono in netto contrasto con altre capitali europee dove il limite di età per usufruire dei trasporti pubblici gratuitamente è decisamente più alto (a Milano è fino ai 13 anni). A Napoli dai 6 anni pagano tutti.

Il biglietto giornaliero urbano costa 3,50 euro e la singola corsa 1,10 euro. 

Esistono poi i cosiddetti biglietti TIC che offrono una tariffa combinata – per raggiungere per esempio Pompei – e comprendono una corsa del biglietto urbano. Hanno una validità di 140 minuti (3,50 euro a corsa per andare a Baia, 4.90 per andare a Sorrento).

Il problema è che, soprattutto prendendo la Circumvesuviana da Sorrento, è probabile accumulare un ritardo che superi i 140 minuti e quindi vi ritroverete a dover ricomprare un biglietto singolo di tariffa urbana.

Se rimanete a Napoli per più di 4 giorni vi consiglio davvero di comprare il settimanale (che comprende anche le funicolari), altrimenti prendete il giornaliero. E poi aggiungete il biglietto di tariffa semplice per spostarvi a Pompei, Baia, Sorrento o Ercolano. Dove ci siamo ripromessi di tornare la prossima volta per visitare il MAV.

Considerata la difficoltà a spostarsi con la Circumvesuviana per i ritardi accumulati, può valere la pena avvalersi di un servizio di trasporto organizzato, magari anche con guida. Personalmente mi ispirava molto il tour della costiera amalfitana con trasporto incluso. Anche a Pompei potete andare con un’escursione che comprende anche il trasporto, sicuramente molto comoda. E che vi risparmia le arrabbiature per i ritardi sulla Circumvesuviana.

Dove dormire a Napoli con bambini

Per il nostro itinerario a Napoli con bambini siamo stati i primissimi ospiti di un nuovo alloggio Casa Arte e Tradizione a Mater Dei che potete trovare sia su Airbnb (è stato messo subito dopo il nostro soggiorno quindi non potrete trovare la nostra recensione) che su Facebook.

La casa è molto grande, 135 mq, si trova in una zona molto silenziosa e tranquilla, ha vicinissimi un supermercato, una gastronomia che fa delle melanzane alla parmigiana divine, una pescheria, un fruttivendolo e tutto quello che vi serve. Perché se è vero che a Napoli conviene sempre mangiare fuori, quando si cammina per 12 ore alla scoperta di una città, l’idea di uscire anche a cena, soprattutto con i bambini, è fuori discussione.

Il motivo per cui preferiamo sempre soggiornare in appartamento è proprio questo. Perché se a volte si cena direttamente prima di rientrare a casa la sera, altre volte è molto più comodo rientrare verso le 19, farsi la doccia, mettersi il pigiama e mangiare in tutta comodità. È più rilassante per tutti. Per noi grandi che sorseggiamo un aperitivo in pace mentre i bambini si lavano. E per i più piccoli che possono godersi un po’ anche l’alloggio che, per una manciata di giorni, chiamiamo casa.

Alla Casa Arte e Tradizione Mater Dei, appena ristrutturata quindi nuovissima, ci sono 9 posti letto comodi, due bagni e ampi spazi per tutti. A mio avviso è perfetto per visitare Napoli con bambini perché gli spazi sono ampi e potete ammortizzare il costo dividendo l’alloggio con un’altra famiglia.

Per arrivarci dovrete salire due rampe di scale senza ascensore, quindi se avete passeggini e volete le comodità estreme qui un pochino di fatica dovete metterla in conto.

La posizione della casa in cui abbiamo soggiornato è comodissima, proprio in prossimità della fermata della metropolitana Mater Dei, un vantaggio non da poco. La zona infatti si trova fuori dal caos del centro ed è perfetta per fare base e visitare la città.

Se non volete spostarvi in metropolitana, volendo in 20-30 minuti a piedi si arriva in Piazza Plebiscito, in 15 minuti al Chiostro di Santa Chiara sempre a piedi. Tutta discesa perché la zona di Mater Dei si trova leggermente rialzata rispetto alla città.

La vera chicca è la signora Maria Rosaria che vi darà tantissime dritte, indirizzi utili dove mangiare anche al di fuori delle rotte più battute. Il suo messaggio ogni mattina che ci dava suggerimenti su cosa vedere e dove pranzare era un bellissimo buongiorno.

Dove mangiare a Napoli

Riagganciandomi a quanto scritto qui sopra, condividerò gli indirizzi preziosi a cui abbiamo attinto durante il nostro soggiorno.

Napoli credo sia un vero e proprio paradiso culinario, pizze a portafoglio a 1 euro e 50, granite che sanno davvero di frutta, cappuccini spaziali, sfogliatelle, babà, pizze fritte, chi più ne ha più ne metta.

Se seguirete il nostro itinerario muovendovi ampiamente a piedi vi assicuro che non ingrasserete di un etto. Ma non pensate alla bilancia e se il profumo alle 16 vi porta a un fritto, fritto sia. Così come se l’aroma di caffè vi pizzica il naso alle 12, c’è sempre spazio per un cappuccino.

Dove mangiare la pizza a Napoli

Lei è la regina incontrastata, assoluta, detentrice del titolo di Patrimonio Unesco dell’Umanità. E se lo merita tutto. Ho visto Patrimoni Unesco valere molto meno. Della nascita della pizza Margherita sappiamo tutto, vita, morte e miracoli. Presentata come dedica alla Regina Margherita di Savoia, da cui prende il nome, la pizza omaggiava i colori della bandiera italiana, il rosso del pomodoro, il bianco della mozzarella e il verde del basilico. In realtà pare esistesse già prima ma non stiamo a sottilizzare. La pizza come la conosciamo oggi, quella vera, buona (perché quella all’ananas non chiamiamola pizza), è tutta italiana.

Nel viaggio precedente avevamo percorso tutte le pizzerie più famose, non sapendo quale scegliere per stilare una classifica della pizza più buona. Queste sono le pizzerie che compaiono in ogni guida e in ogni articolo su Napoli, per cui mettete in conto la fila. Alla Pizzeria da Michele, dopo una coda infinita, avevamo preso anche le pizze per il viaggio di ritorno sul treno (dista dalla stazione meno di un chilometro a piedi).  La Pizzeria Brandi è quella dove si dice sia nata la pizza Margherita (la trovate in pieno centro, a due minuti a piedi da Piazza Plebiscito). La Pizzeria Dal Presidente è valsa l’attesa estenuante. Poi mi spiegheranno un giorno perché a Napoli di pizze potresti mangiarne due di fila e avere ancora fame. La pizzeria Sorbillo merita una sosta solo per il coraggio dimostrato contro la camorra che ha distrutto il locale. La pizzeria Starita è quella che si trova proprio vicinissima alla casa dove abbiamo soggiornato (abbiamo anche provato l’asporto ma non è buona come sul posto però il servizio è veloce).

Abbiamo provato, oltre alla pizzeria Errico Porzio al Vomero ideale per un pranzo veloce, anche altre pizze a portafoglio a ogni ora in giro per la città.

Pizza a portafoglio il migliore street food del mondo

Un’alternativa alla pizza classica è la pizza fritta. Potrei descrivervela come una specie di panzerotto, sperando che nessuno si offenda. In origine era un piatto povero. Quando nel dopoguerra la classica pizza era diventata un lusso, perché mancavano gli ingredienti e i forni a legna erano stati distrutti, si friggeva l’impasto con dentro formaggio (ricotta) e ciccioli (pezzi di grasso del maiale). La pizza fritta riempiva maggiormente e costava meno. Non si può lasciare Napoli senza averla assaggiata.

Da Errico Porzio così come in alcune pizzerie classiche anche la pizza fritta è buonissima. La più buona che abbiamo assaggiato è quella dell’Antica Friggitoria La Masardona in zona lungo mare (già indicata nell’itinerario). Ma ovviamente non abbiamo avuto occasione di provarne mille, toccherà tornare.

Pizza fritta a Napoli

Che sia margherita o fritta, con la pizza si va sempre sul sicuro.

Dove mangiare a Napoli: il fritto da passeggio

Un’altra usanza napoletana è il fritto da passeggio, il cosiddetto “cuoppo” dal cartoccio che lo contiene.

Noi abbiamo assaggiato quello di Di Matteo in via dei Tribunali e de Il Coppo in via San Biagio dei Librai, entrambi buonissimi.

Il Cuoppo a Napoli

Vi indico un altro indirizzo consigliatoci dalla padrona di casa che non abbiamo avuto il tempo di provare. PFP Friedaway sul lungo mare. Oltre al fritto c’è anche il ristorante. Un indirizzo da salvare per la prossima volta che andremo a Napoli. Un altro chalet che ci ha consigliato è in zona via Martucci, sempre lungo mare Mergellina.

Per la dieta, ci pensate un’altra volta.

Dove mangiare a Napoli: i dolci

Accanto alla tradizione gastronomica salata, ce n’è una dolce che le fa concorrenza. Sfogliatelle, pastiere, babà, graffe (che come nome assomigliano a Krapfen e sono ciambelle col buco fritte, divine). Chi più ne ha più ne metta.

Dalla coda che troverete da Mary in galleria Umberto potrete dedurre che le sfogliatelle sono divine (io preferisco quelle di sfoglia, ma ognuno ha i suoi gusti).

Sfogliatelle in vetrina

La pasticceria Sfogliatelle Attanasio è vicinissima alla stazione, per cui perfetta per farsi preparare un vassoio da portare a casa. Perché mica penserete di ripartire col treno a mani vuote, no?

Altri indirizzi che Maria Rosa ci ha dato per gustare la pastiera sono Scaturchio e Pasticceria Mennella ma non siamo riusciti a testarli.

In compenso ho mangiato delle graffe divine alla Pasticceria Sindaco in via Benedetto Croce.

p.s. non sarò mai food blogger, l’usanza di fotografare il cibo non fa per me. Io quando vedo una bontà mi ci fiondo. Al massimo posso fotografare i piatti degli altri, una volta che ho lo stomaco pieno.

Itinerario a Napoli: consigli e considerazioni

Su Napoli gravitano tantissimi pregiudizi e luoghi comuni imbarazzanti. Che la città a volte conferma e a volte scardina totalmente. Lo scrivevo anche su Facebook.

Napoli per esempio è pulita, molto più di Roma. La metropolitana è uno specchio, non ci sono cattivi odori, le fermate sono opere d’arte. Nulla a che vedere con lo schifo a cui si assiste a Milano.

Non ho mai avuto la sensazione di trovarmi in pericolo. Quando ci sono stata 20 anni fa, l’albergatore stesso ci aveva detto di non girare con i soldi, di nascondere le macchine fotografiche, di mantenere un low profile eccetera eccetera (va detto che dormivamo in un posto meraviglioso ma nel cuore dei quartieri spagnoli. Nella chiesa dove siamo andate a messa, due giorni dopo il nostro ritorno avevano ammazzato un uomo).

Questa volta sinceramente mi sono sentita proprio tranquillissima da questo punto di vista, esattamente come in ogni altra città del mondo. Sono andata in giro bellamente con la reflex al collo tutto il tempo senza mai sentirmi gli occhi di qualcuno puntati addosso. E di gente ce n’era davvero tanta.

Del resto l’unica volta che sono stata scippata in vita mia è stato nell’austera a ingessatissima Oxford una ventina di anni fa. Da lì credo di aver capito che fidarsi dei luoghi comuni, nel bene e nel male, è una gran fregatura.

Napoli è bellissima, meravigliosa proprio. Però la gente comincia a confluire in maniera esagerata. Vi consiglio quindi:

  •  di evitare i ponti e i periodi di festa. Poi, per carità, noi l’abbiamo vista e girata ugualmente, ma se avessi avuto un passeggino sarebbe stato davvero complicato salire sulla Circumvesuviana o girare per Spaccanapoli.
  •  di prenotare tutto il prenotabile online. Per il Cristo Velato, una delle meraviglie di Napoli, nei periodi di maggior afflusso turistico, i posti potrebbero andare a ruba anche un mese prima. Giocate d’anticipo per non perdervi nulla. A meno che non abbiate la certezza di tornare. E dopo un viaggio a Napoli di sicuro sarà così. Anche per la Napoli Sotterranea c’era una fila infinita. Abbiamo optato anche per questo motivo per la Galleria Borbonica dove era possibile prenotare online.
  • di informarvi subito per le visite guidate in modo da assicurarvi il posto. Per Pompei ho prenotato quasi un paio di mesi prima.

Per la stesura dell’itinerario sono andata sul sicuro consultando il sito Around Family. Francesca è di Napoli, anzi di Pozzuoli per la precisione, e i consigli dei local sono sempre i migliori.

Curiosità su Napoli

Concludo questo articolo lunghissimo e, spero, utile con un paio di curiosità che hanno catturato la mia attenzione.

  • I parallelismi tra Galleria Vittorio Emanuele II a Milano e Galleria Umberto I sono affascinanti. Innanzi tutto Umberto I era figlio di Vittorio Emanuele II e, di conseguenza, per il principio di cronologia, la galleria di Milano è antecedente a quella di Napoli (per una trentina di anni scarsi). Entrambe le Gallerie sono state costruite per dare un’idea di salotto alle città e per creare un passaggio agile e sicuro.  Entrambe “sfociano” su un teatro famoso, La Scala e Teatro San Carlo.
  • Napoli è stata la città più bombardata d’Italia durante il conflitto. Io lo ignoravo, confesso. Uno sfacelo a cui si è sommata l’eruzione del Vesuvio nel 1944. Eruzione e bombardamenti in contemporanea. Una specie di Apocalisse che ha messo davvero in ginocchio la città.
  • Si dice che Piazza Plebiscito nasconde una specie di maledizione lanciata dalla regina Margherita. Una volta al mese la regina concedeva a un prigioniero la possibilità di essere liberato. Doveva semplicemente attraversare la piazza bendato, passando tra le due statue. Pare che nessuno ci sia mai riuscito. La piazza infatti è in pendenza ed è difficile orientarsi a occhi chiusi.

Non mi resta che augurarvi buon viaggio a Napoli con bambini ma anche senza. Che in cinque giorni non può certo essere esplorata, nemmeno in dieci. Ma questo vale per ogni grande città d’arte che il nostro paese ha la fortuna di avere.

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11 Comments

  • Reply Chiara 23 Maggio 2019 at 12:20 pm

    Grazie Letizia ? Mi piacerebbe molto vedere Napoli, prima o poi lo farò. Intanto grazie per questo post, di quelli come piacciono a me, ricchi di info utili e itinerari. Caspita, non costa molto il biglietto settimanale dei mezzi… Ok che pagano anche i piccoli, ma se penso che a Londra ci viene a costare 100 euro per soli 5 giorni, tutti e tre s’intende, mi viene da dire che è un’ottima tariffa. Grazie x tutte le dritte che salvo immediatamente ? ciaoooo ????

    • Reply letiziadorinzi 23 Maggio 2019 at 1:04 pm

      Grazie a te Chiara! No hai ragione non costa tanto è un affare il settimanale. Noi abbiamo sbagliato calcolando che stavamo cinque giorni di cui due a zonzo tra Pompei e Sorrento e abbiamo preso il giornaliero. Invece sarebbe convenuto decisamente il settimanale. Si impara anche dagli errori. Napoli ti piacerà. Su Londra no comment purtroppo. Carissima. Ma vale ogni centesimo. Un abbraccio

  • Reply Stefano Rota Martir 21 Giugno 2020 at 5:40 pm

    Ciao sono stefano. Quest estate passerò 5 giorni a napoli e volevo chiederti se il TIC settimanale vale solo per la zona urbana o anche per i dintorni( pompei, sorrento, campi flegrei, ecc)….Grazie mille.

    • Reply letiziadorinzi 23 Giugno 2020 at 7:45 pm

      Ciao Stefano allora sicuramente lo puoi usare anche per i dintorni ma il problema è il limite di tempo. Noi per esempio tornando da Sorrento con enorme ritardo non siamo riusciti poi a sfruttare lo stesso biglietto per Napoli perché il tempo era scaduto. Diciamo che la linea ferroviaria che va a Pompei e Sorrento non è famosa per la puntualità :))
      Buon viaggio

  • Reply Stefano Rota Martir 24 Giugno 2020 at 9:56 am

    Beh facendo l abbonamento settimanale il problema della durata dei biglietti non dovrebbe persistente…grazie mille!!

  • Reply Alberta 11 Settembre 2020 at 9:04 am

    Grazie Letizia, sto organizzando un tour di 5 giorni a Napoli e dintorni per la settimana prossima ed il tuo articolo è stato super interessante e ricco di informazioni, oltre ad essere ben scritto e ben organizzato anche graficamente! Grazie davvero di cuore per aver condiviso con tutti noi del web la tua esperienza ed i tuoi preziosi suggerimenti. Buon tutto!

    • Reply letiziadorinzi 11 Settembre 2020 at 1:53 pm

      Ma che bello Alberta mi fa tanto piacere! Grazie di cuore, davvero. Commenti come il tuo mi danno la carica per continuare a scrivere e a condividere. Un abbraccio grande e goditi Napoli! Poi se ti va fammi sapere se ti è piaciuta!

  • Reply Serena Piton 9 Luglio 2021 at 1:51 pm

    Ciao Letizia noi siamo una famiglia di tre persone un ragazzo di 12 e due adulti ma noi volevamo fare un po’ mare un po’ visitare però abitando in Piemonte volevamo prendere l’aereo almeno Evitavamo di spendere per parcheggi solo che non so se poi ti puoi spostare senza metterci una giornata

    • Reply letiziadorinzi 19 Luglio 2021 at 2:16 pm

      Ciao Serena scusami ero in viaggio e non sono riuscita a risponderti prima. Dipende dove trovi alloggio. Puoi anche pensare di fare due giorni pieni a Napoli giusto per avere un’infarinatura e poi spostarti al mare. La metropolitana funziona bene, la Circumvesuviana ha più ritardi. Mentre il tratto di ferrovia fino a Pozzuoli funziona benissimo. Dipende proprio da dove alloggiate.

  • Reply Wanda 23 Agosto 2023 at 3:18 pm

    Salve Letizia ,sono Wanda Selis la guida della Campania che a conosciuto a Pompei grazie alla collega Sara Prossomariti.
    E’ bello leggere le sue recensioni !
    In bocca al lupo e a Presto a Napoli e in Campania !

    • Reply letiziadorinzi 23 Agosto 2023 at 7:47 pm

      Grazie mille Wanda, che bello leggerla qui. Spero di tornare presto e quando sarà ci sentiremo di sicuro. Buona giornata

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