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Il Villaggio di Babbo Natale a Milano: le mie considerazioni

17 Dicembre 2019
Villaggio di Babbo Natale a Milano

Parliamo ancora di casa di Babbo Natale. Ve lo scrivevo qualche giorno fa, ve lo ripeto. Non per tirarmela, non è proprio nelle mie corde. Semplicemente per darvi un metro di giudizio. Per farvi capire qual è il mio termine di paragone che, mio malgrado, in alcuni casi mi ha fatta diventare quasi grinchesca, passatemi il termine. Nel senso che per il Natale nutro un rispetto talmente grande che alcuni eventi pacchiani con Babbi Natale posticci a uso e consumo dei centri commerciali mi mettono addosso una tristezza profonda. Così come la forzatura che ci sta dietro, con i genitori che schiaffano pargoli spaventatissimi e in lacrime in braccio a un Babbo Natale che sembra tutto fuorché l’uomo più amato dell’Universo.

Con questa premessa infinita, vi racconto la mia esperienza al Villaggio di Babbo Natale a Milano, l’evento natalizio conosciuto come il Sogno del Natale.

La casa di Babbo Natale a Milano

Da brava cantastorie vi dico che il Villaggio di Babbo Natale a Milano è quanto più si avvicina a quello vero in Lapponia. Parlo delle ambientazioni interne, per intenderci. Così evitiamo subito le prime polemiche.

Villaggio di Babbo Natale in Lapponia

Fabbrica dei giocattoli, casa degli elfi e incontro con Babbo Natale. Che qui avviene a scaglioni, a Rovaniemi invece è personale.

Diciamo che di Babbi Natale ho una certa esperienza, negli anni ho visitato tanti eventi considerati blasonati e, posso dirlo? Non ho mai visto un accanimento come in questo caso. Eppure penso a code infinite a Ornavasso, tanto per fare un esempio abbastanza conosciuto. Ma l’evento non è mai stato stroncato con una tale veemenza. Il sospetto che ci sia sotto altro, molto altro, mi rimane. Però io sono cantastorie e voglio evitare ogni forma di polemica. Mi limito a raccontarvi la mia opinione, sincera, disinteressata, come ho sempre fatto.

Villaggio di Babbo Natale a MilanoScarpe a punta dell'elfo

Quindi un bel respiro e via.

Inizia il racconto.

Il Villaggio di Babbo Natale a Milano è una ricostruzione dell’organizzazione macchinosa che sta dietro alla preparazione dei regali. Perché per poter consegnare pacchi a tutti i bambini del mondo in una sola notte, con fusi orari e intoppi meteorologici del caso, ci vuole una certa dose di organizzazione, niente può essere lasciato al caso.

La slitta di Babbo Natale

La Grande Fabbrica dei giocattoli è spettacolare, con gli elfi che lavorano, la catena di montaggio che trasporta bambole e la lavatrice che lava i peluche. Si passa poi alla Casa degli Elfi su due piani.

Elfo che russa Villaggio di Babbo Natale

La zona notte con gli elfi che russano in sottofondo e la zona giorno con la cucina, creature misteriose e galline giganti.

Elfo Villaggio di Natale Elfo ufficio postaleFabbrica dei giocattoliCucina degli elfi di Babbo Natale

Segue il Corridoio degli antenati. Lo sapevate vero che il vestito di Babbo Natale inizialmente era verde? Qui lo vedete appeso. Se non lo conoscete, vi consiglio uno splendido libro di Natale, per noi è tipo una reliquia, uno di quegli oggetti da cui non mi separerò mai. Qui si racconta tutta la storia, colore del vestito compreso.

Si arriva poi al momento clou, la casa di Babbo Natale, con lui, l’uomo dalla barba bianca in carne e ossa che, esattamente come nel libro di cui vi scrivevo qui sopra, abita con la sua signora, Mamma Natale.

Mamma Natale e Babbo Natale

Scherzavo nelle storie su Instagram (a proposito se volete vi aspetto anche là) sul fatto che dietro a un grande uomo c’è sempre una grande donna e sarà sicuramente Mamma Natale a ricordare al marito di aver preso tutto la notte del 24 dicembre. Mi pare ovvio.

Dopo aver fatto la foto con Babbo Natale si passa al Ricovero delle renne dove è custodita la slitta con la rampa di lancio per prendere la rincorsa nella notte magica.

Albero di Natale Villaggio di Natale

Il Villaggio di Babbo Natale è inserito nel Giardino Incantato con labirinto e casette che vendono di tutto, anche il famigerato Folletto. Che, tra parentesi, ho visto anche in altri mercatini e fiere. Squallido, sono d’accordo. Ma non più dei prodotti finti artigianali made in China a cui viene tolta l’etichetta.

Il giardino incantato non è incantato, questo è vero. Ma c’è la polenta Valsugana, serve altro? Cioè se si vuole l’autenticità in un mercatino di Natale, con le signore che sferruzzano e vendono prodotti realmente artigianali allora si deve andare a Rango in Trentino. Lì ho comprato un cappello confezionato da una donna anziana tenerissima che sferruzzava come una pazza. Però lì Babbo Natale non è così credibile. Insomma, come canta Jovanotti, tutti nutriamo un amore spontaneo per la botte piena e per la moglie ubriaca. Ma non sempre è possibile.

La mia opinione, nel bene e nel male

Credo, lo dico senza finta modestia, di essermi costruita una certa credibilità in questi sei anni da cantastorie. Credibilità agli occhi di chi mi legge, mi pare ovvio. Nel senso che ciascuno di noi seleziona quali pagine seguire, è fondamentale considerati tutti i contenuti che ci bombardano.

Villaggio di Babbo Natale Orologio

Se mi leggete da un po’ saprete che per me il viaggio è un modo fondamentale di far famiglia, che le esperienze valgono più di un oggetto, che amo incredibilmente il Nord Europa per l’attenzione pazzesca nei confronti di chi viaggia con bambini (intendo che in ogni museo c’è qualcosa per i più piccoli) ma anche per i paesaggi e gli scenari che di family friendly non hanno proprio nulla. Sono convinta che i bambini non abbiano bisogno di grandi sovrastrutture per giocare e allo stesso tempo provo sconforto quando a Segesta non c’è lo straccio di un foglietto con una spiegazione dedicata ai più piccoli. Non rincorro il family hotel che mi regala l’omogeneizzato, ma vorrei un mondo in cui il bambino non venisse considerato come un peso. Sono convinta che il valore di una società si misuri dalla cura per i più piccoli che, non dimentichiamolo, sono quelli che un domani ci assisteranno e ci pagheranno la pensione. Ammesso che ci si arrivi.

Questo post è in bozza dal 5 dicembre pronto per essere pubblicato. Poi mi sono lasciata scoraggiare da alcuni commenti e critiche sconfortanti e mi sono detta “Ne vale la pena?” Affrontare i leoni da tastiera, intendo. Quelli che non pensano che scrivendo “Venduta” si stiano in realtà rivolgendo a una persona. Sensibile, nel mio caso. Quelli che scagliano parole con una cattiveria che fa paura. Quelli che non esprimono opinioni, loro massacrano, a prescindere.

No, non ne vale la pena.

Allo stesso tempo nell’ultima settimana ho risposto in tutta sincerità a una decina di messaggi privati di chi aveva visto nelle storie di Instagram che al Villaggio di Babbo Natale c’ero stata e chiedeva la mia opinione sincera.

  1. Inizio col dire che sicuramente ci sono stati dei problemi organizzativi importanti. Ma siccome io sono San Tommaso ci sono voluta tornare da mamma con mia figlia al seguito ed è stato bellissimo. Più che alla serata stampa se devo dirvi la verità. Certo ci sono tornata in settimana, non mi azzarderei ad avvicinarmi a un luogo simile nel weekend. Men che meno il 7 dicembre.
  2. Il secondo punto è l’aspettativa che creiamo nei nostri figli. Io che abito a un’ora di viaggio dal Villaggio di Babbo Natale non ho “caricato” mia figlia gasandola più del dovuto. Perché ho imparato negli anni che l’inghippo è dietro l’angolo e se prometti una cosa a un bambino e poi quella non si realizza è un casino. Le avevo solo detto che avremmo visto le luci in Piazza Duomo. E magari – magari – avremmo incontrato anche Babbo Natale. In questo mondo dove, sui social, anche la sagra di paese viene dipinta come un evento imperdibile è facile andare in confusione. Io non credo si debba mai partire per un evento natalizio percorrendo più di due-tre ore di strada. Nel senso, venire a Milano dalla Sicilia per il Villaggio di Babbo Natale non è una grande idea. Venire a Milano dalla Sicilia per ammirare il Natale nel capoluogo meneghino è invece una mossa vincente. Babbo Natale è il contorno. Come l’aurora boreale in un viaggio lappone.

Le cose negative del Villaggio di Babbo Natale sono: la mancanza di un tendone riscaldato per chi mangia al sacco, la mancanza di funghi per scaldare chi sta in fila, la mancanza di un albero di Natale come Dio comanda. Enorme e gigantesco come un evento simile richiede.

Tutto il resto dal fasciatoio con vetro (non avete pensato che chi viaggia solo con due bambini magari vuole tenere d’occhio il più grandicello mentre cambia il neonato?) ai cessi chimici sono parole senza senso. Il trenino fa un viaggio squallido? Siamo all’Ippodromo di Milano non a Rovaniemi. Le bancarelle fanno pena? Io non ho sentito l’esigenza di vederne manco mezza. Sono un contorno inutile a mio avviso.

Detto questo a me è piaciuto, e anche tanto, da tornarci una seconda volta. Ma non ci andrei mai nel weekend.

Info utili per il Villaggio di Babbo Natale a Milano

Il Sogno del Natale si trova a Milano in via Diomede 1 presso l’Ippodromo Snai San Siro. Si può raggiungere in auto oppure in metro (linea rossa M1 e lilla M5 fermata Lotto). L’ingresso non è per nulla ben segnalato, uscendo dalla metropolitana procedete dritti verso l’Ippodromo fino a trovare un cancello grigio semi-aperto. Quella è l’entrata.

Il Villaggio di Babbo Natale resterà aperto fino al 6 gennaio con i seguenti nuovi orari validi a partire da lunedì 16 dicembre. Da lunedì a mercoledì  apertura ore 14 – chiusura ore 19 – ultimo ingresso ore 18
Da giovedì a domenica: apertura ore 10 – chiusura ore 19 – ultimo ingresso ore 18
Orari speciali per le vacanze di Natale:
lunedì 23 dicembre: apertura ore 10 – chiusura ore 19 – ultimo ingresso ore 18
martedì 24 dicembre: apertura ore 10 – chiusura ore 18 – ultimo ingresso ore 17
mercoledì 25 dicembre: apertura ore 16 – chiusura ore 19 – ultimo ingresso ore 18
giovedì 26 dicembre: apertura ore 10 – chiusura ore 19 – ultimo ingresso ore 18
martedì 31 dicembre: apertura ore 10 – chiusura ore 18 – ultimo ingresso ore 17
mercoledì 1 gennaio: apertura ore 16 – chiusura ore 19 – ultimo ingresso ore 18
giovedì 2 gennaio: apertura ore 10 – chiusura ore 19 – ultimo ingresso ore 18
venerdì 3 gennaio: apertura ore 10 – chiusura ore 19 – ultimo ingresso ore 18
sabato 4 gennaio: apertura ore 10 – chiusura ore 19 – ultimo ingresso ore 18
domenica 5 gennaio: apertura ore 10 – chiusura ore 19 – ultimo ingresso ore 18
lunedì 6 gennaio: apertura ore 10 – chiusura ore 19 – ultimo ingresso ore 18

Il prezzo dei biglietti varia a seconda dei giorni e della tipologia. In settimana, dal lunedì al venerdì, il costo è di 13 euro per gli adulti e 10 euro i bambini più la prevendita. Nei giorni festivi gli adulti pagano 16 euro e i bambini 13, più prevendita.

La tariffa ridotta si applica ai bambini fino ai 12 anni (i più piccoli di un anno entrano gratuitamente) e agli over 65 in settimana.

L’accesso al parco, incluse le attrazioni esterne, è consentito a tutti i possessori del ticket dall’apertura alla chiusura del parco senza limitazioni, mentre l’accesso alla Casa di Babbo Natale è regolato in base all’orario stampato sul biglietto acquistato.

Si posso acquistare anche i biglietti ticket silver (validi per il giorno indicato, ma con accesso alla casa di Babbo Natale in qualsiasi orario e con la formula saltacoda) e i biglietti ticket gold (validi per tutto il periodo di apertura del Villaggio con accesso alla casa di Babbo Natale in qualsiasi orario e con la formula saltacoda).

Scandaloso? L’ennesima dimostrazione del fatto che il mondo è dei ricchi? Può essere, ma non lo trovo più immorale del saltafila di Gardaland, per dire.

Per altre informazioni consultare il sito Il Sogno del Natale

 

 

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