Villa Carlotta è uno di quei luoghi famosi in tutto il mondo, quasi iconici perché rappresentativi di un lago delle meraviglie con ville praticamente a filo dell’acqua, giardini spettacolari e borghi caratteristici.
Credo che chiunque abiti dalle mie parti sia stato a Villa Carlotta almeno una volta nella vita. La mia ultima visita risaliva a tanti anni fa, nell’era pre-mamma, quando te ne fregavi se c’era un sacco di gente e se non ti eri ricordata di portare la borraccia con l’acqua e il pranzo al sacco.
Ci sono tornata il 1 giugno, di lunedì, con il lago che era uno specchio e il sole che rendeva più vividi i colori dei fiori. Spesso abbiamo costruito itinerari o gite intorno a fioriture spettacolari e quella delle rose a Villa Carlotta decisamente merita.
La situazione attuale ha reso tutto ancor più speciale. Gli ingressi contingentati su prenotazione infatti consentono di vivere la villa e il parco in modalità quasi esclusiva.
Le dimensioni dei giardini fanno il resto. Alla fine sembra quasi di essere soli e di avere la villa a disposizione.
Un po’ come doveva essere per Carlotta. A proposito… chi era?
Gli argomenti del post
Villa Carlotta: un pizzico di storia
Cominciamo dal raccontare la storia di questa villa e del perché si chiama Carlotta. Questa è stata la prima domanda posta da mia figlia (che si aspettava di incontrare Carlotta in carne e ossa) e mi sono dovuta documentare.
La Villa viene costruita verso la fine del Seicento dai marchesi Clerici di Milano. Nel 1801 la proprietà passa a Giovanni Battista Sommariva, presidente del Comitato di Governo della Repubblica Cisalpina istituita da Napoleone. Ed è proprio ai Sommariva che si deve la presenza di statue di Canova e quadri di Hayez (compreso un bacio meno famoso di quello che conoscono tutti), per citare i nomi più famosi.
Nel 1843 gli eredi Sommariva vendono la villa alla principessa Marianna di Prussia che, nel 1850, dona la dimora alla figlia Carlotta in occasione delle sue nozze con il duca Giorgio II di Sassonia-Meiningen. Eccoci a Carlotta dunque. La principessa Carlotta e suo marito diventano i nuovi proprietari della villa e ne rinnovano arredi e decorazioni. Carlotta muore giovanissima a soli 24 anni ma il marito continua comunque a frequentare la dimora sul Lago di Como arricchendone i giardini con piante rare.
Arriva la Prima Guerra Mondiale e la Prussia è considerata nemica dell’Italia quindi la villa viene confiscata dallo Stato Italiano.
E così arriviamo alla seconda domanda di mia figlia, una domanda ricca di grande spessore. “Ma se Carlotta è morta, chi li paga i giardinieri?”
Successivamente alla confisca, grazie a un decreto regio, la villa viene affidata all’Ente Villa Carlotta che la gestisce ancora oggi.
Tutto chiaro.
Visitare la villa e i giardini
A Villa Carlotta con i bambini ci si va principalmente per i giardini, 8 ettari di superfici curatissime con piante provenienti da ogni angolo del globo.
Ci sono due percorsi di visita per ammirare il parco botanico, quello breve (circa 30-45 minuti) e quello lungo (circa 75-90 minuti). Il consiglio è ovviamente di seguire quello lungo e di lasciarvi guidare dalle frecce del percorso. Della serie i bambini li abbiamo persi dopo due minuti ma ogni tanto riuscivamo a ribeccarli.
Siepi, statue, giochi d’acqua, grotte, giardini all’italiana e all’inglese, tunnel pieni zeppi di agrumi e poi fiori ovunque. Un invito alla sosta, decisamente. Dalla foresta di bambù alla valle delle felci passando per il bosco dei rododendri, si rimane davvero a bocca aperta.
Con lo sguardo perennemente proteso verso il lago che regala scorci da fotografare.
Anche l’interno della Villa è molto bello ed è impreziosito da opere d’arte di grande pregio, tra cui le statue del Canova, sempre meravigliose, e i quadri di Hayez. L’accesso alla villa è compreso nel biglietto di ingresso.
Villa Carlotta organizza tantissime iniziative per i bambini e per le famiglie, dai percorsi guidati ai laboratori. Al momento queste attività sono sospese ma vale la pena tenersi aggiornati consultando il sito ufficiale.
Il biglietto famiglia è molto conveniente e comprende l’ingresso alla villa per due adulti e numero illimitato di figli dai 6 ai 18 anni per un totale di 24 euro. Vivamente consigliata la prenotazione sempre e comunque. In questo periodo ancora di più. Per il costo dei biglietti e gli orari consultate il sito ufficiale.
Dove fermarsi per un picnic
Nel parco di Villa Carlotta ci sono due aree picnic attrezzate. Una è al coperto, nell’antica serra monumentale davvero scenografica (qui ci sono anche i bagni con fasciatoio). Qui trovate anche la caffetteria della Villa ed è il posto ideale se la giornata non è bellissima.
L’altra area picnic è invece all’aperto ed è in prossimità del giardino dei bambù. Calcolate circa mezz’oretta dal punto di ingresso.
Se invece siete arrivati presto alla villa, come nel nostro caso, e volete abbinare alla visita un tuffo nel lago, consigliatissimo il Parco Civico Teresio Olivelli sempre a Tremezzo (tra l’altro borgo più bello d’Italia), a circa un chilometro da Villa Carlotta. Qui potete trovare un ampio giardino ombreggiato e, se avete visitato Villa Carlotta con bambini, credo sia interessante sapere che ci sono delle scalette con accesso al lago. Portate quindi il costume da bagno e lasciate l’auto alla villa, trovare parcheggio da queste parti non è semplicissimo. Di fronte alla Villa c’è poi un parco giochi (al momento della nostra visita chiuso come da ordinanza).
All’ingresso della Villa, se arrivate prima dell’apertura, potete bere un caffè o prendere un panino nel chioschetto proprio adiacente all’ingresso. Noi abbiamo fatto colazione qui e abbiamo preso un toast di ritorno all’auto nel tardo pomeriggio. Di fronte al chioschetto ci sono delle panchine sotto un bellissimo albero con vista lago. Perfetto per fermarsi. Anche nel Parco Civico Teresio Olivelli trovate un bar per un gelato o un cappuccino.
Il mio consiglio come sempre è di portarvi da casa il necessario. Sia per risparmiare – e quando si viaggia in famiglia non è un dettaglio da poco – sia per non perdere tempo una volta arrivati sul posto.
Visitare Villa Carlotta con bambini piccoli e passeggino
Quasi tutti i vialetti sono ricoperti da ghiaietta fine e possono quindi essere percorsi abbastanza agevolmente da chi ha il passeggino al seguito. Dalla biglietteria all’ingresso della villa si può usare l’ascensore. Calcolate però che in alcuni punti ci sono degli scalini e il passeggino va necessariamente sollevato. Se usate, come abbiamo fatto tutti, il passeggino in modalità montacarichi, valutate l’opportunità di lasciare gli zaini negli armadietti disponibili all’ingresso.
Come arrivare e dove parcheggiare
Davanti a Villa Carlotta e in prossimità dell’ingresso ci sono molti parcheggi, alcuni liberi e altri a pagamento, non dovreste avere problemi. La strada per arrivare a Villa Carlotta non è delle migliori. Non fraintendetemi, è molto scenografica e magari potreste anche incontrare George Clooney ma non è un buon motivo per affrontare il traffico. Potete valutare l’opzione traghetto da Varenna o da Como. Oltre a risparmiare tempo, potete unire l’utile al dilettevole. Vedere la Villa e tutta la costa dal lago ha sicuramente un fascino non trascurabile.
p.s. Io George Clooney non l’ho mai visto. In gioventù – suvvia, l’abbiamo fatto tutti – mi sono anche appostata a Laglio ma non l’ho mai beccato. Rimarrà negli annali come l’appostamento sotto casa di Bono degli U2 (in quel caso l’ho visto uscire in auto però, mi sono consolata prendendo le foglie dall’edera del suo giardino, vuoi mettere? Le conservo ancora).
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