Un incontro magico a Londra: Santa Claus

La Torre di Londra è una meta imperdibile per chi non ne ha mai abbastanza di storie di cavalieri, re, regine e … draghi (la fantasia è d’obbligo!). Non ditemi che non sapevate che nel fossato antistante al castello viveva un drago!

Scherzi a parte, la fantasia aiuta sicuramente a catturare l’attenzione dei minituristi, soprattutto se i bimbi in questione sono davvero piccoli e c’è pericolo che si stanchino presto.

La giornata è stupenda, fredda ma con il cielo di un blu intenso. Arriviamo con la metropolitana e ci lasciamo stupire dallo spettacolo del Tower Bridge, un simbolo di Londra che i bambini hanno già conosciuto consultando la loro mini guida.

Foto di rito e si inizia a esplorare la famosa Torre che per i bimbi rimane comunque un castello.

 

 

Prigioni segrete, sala delle torture, armature, spade giganti, scudi, quale bimbo dai tre anni in su non ne va pazzo?

E quale bimba non è affascinata dai gioielli della regina e dalle pietre preziose luccicanti?

Con una sola visita abbiamo accontentato entrambi, un’impresa non sempre facile, chi ha più di un bambino sa di cosa parlo.

E soprattutto abbiamo ancora una volta la conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, che il timore che un bambino si annoi in un museo è del tutto infondato.

Certo la visita va resa accattivante, infarcita di particolari magari anche un po’ inventati, ma non è la fedeltà storica lo scopo. Quello che ci interessa, o almeno che interessa la sottoscritta, è cercare di infondere la passione per la cultura, di non fermarsi solo alla giostrina e al luna park, senza dubbio attraenti per un bambino, ma di andare un po’ oltre…

Credo che anche questa, insieme a un milione di altre, sia una responsabilità importante per un genitore.

Galvanizzati dall’esperienza più che positiva della Torre, decidiamo di tuffarci anche nel museo di Storia Naturale.

Il T-rex gigante ci attende, del resto. La passione per i dinosauri e gli animali in generale facilita senza dubbio la visita che viene più apprezzata dal maschietto che dalla sorella. I versi del dinosauro possono spaventare i più piccoli e con loro è meglio evitare la sala buia dove si trova quel “mostro” gigante.

Usciamo dal museo che il sole sta ormai calando. L’atmosfera giusta per tuffarci tra le luci del parco Winter Wonderland a Hyde Park, un mix tra un mercatino di Natale bavarese (che io adoro) e un luna park (che amo un po’ meno…).

Ma a noi vin brulé e frittelle interessano fino a un certo punto. L’obiettivo è la casa di Babbo Natale, che acquista un carattere magico solo se visitata nel tardo pomeriggio di un giorno feriale, quando la coda per vedere Santa Claus non supera i dieci minuti e i bambini vengono letteralmente stregati da quell’incontro che sembra quasi esclusivo e personale (in altri momenti la coda può raggiungere le quattro ore. Sfido chiunque ad avere la magia negli occhi dopo un’attesa così estenuante).

E il momento è magico davvero. Sono desolata per il Babbo Natale di Montreux e per quello di Riva del Garda, ma quello di Londra, per fattezze fisiche, li batte entrambi. Per un attimo ci credo anch’io.

Immaginate un Babbo Natale da pubblicità della Coca Cola, con la barba bianca ma lucida, non posticcia. Insomma se Babbo Natale esistesse davvero sarebbe il fratello gemello di quello di Hyde Park!

Con timore quasi riverenziale i bimbi consegnano timidamente la loro letterina fatta di immagini ritagliate e scarabocchi e Babbo Natale sorride e dispensa abbracci e sorrisi che suppliscono alla mancata possibilità di dialogo. Che poi Babbo Natale viene dalla Lapponia, è logico che non sappia l’italiano!

Io mi commuovo, ho la lacrima facile lo confesso ma è davvero un momento carico di emozioni. Per i bambini ….. E anche per i grandi che per un attimo si sentono degli eroi, per essere stati gli artefici di quell’incontro magico!

Lasciamo Babbo Natale e ci perdiamo tra le bancarelle, le luci, i profumi…. Siamo in giro dal mattino, la stanchezza è tanta ma la magia del Natale non ci dà tregua… Un’ultima tappa prima di rientrare a casa.

Trafalgar Square, un albero di Natale gigantesco, la fontana illuminata e un coro gospel straordinario.

Ci crogioliamo nell’atmosfera fiabesca, sì … in fondo credo sia questa la felicità!

letiziadorinzi

Letizia, classe 75, tre figli di 13, 12 e 8 anni e una passione innata per il Nord e la natura sconfinata. Ho più foto nella neve che in costume e queste ultime, qui, non le vedrete mai :). Non chiamatemi blogger ma cantastorie.

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